
Un balletto dell’operetta “L’acqua cheta” allestita dalla stessa compagnia
Dopo 28 anni torna l’operetta al Feronia, arriva “Il Paese dei Campanelli”. Debutterà sabato 27 dicembre alle 21.15 nel teatro di San Severino il nuovo spettacolo della Compagnia Filarmonico Drammatica Gabrielli-Campagnoli 1930, una delle pochissime rimaste in Italia ad essere specializzata sul genere.
Inizialmente in programma a Cingoli, dove la Compagnia è di casa, l’esecuzione è stata poi spostata a San Severino per motivi di agibilità del teatro. “Il paese dei campanelli” è, insieme a “Cin Ci La”, “Scugnizza” e “L’acqua cheta”, una delle più belle e rappresentate operette italiane, scritta da Carlo Lombardo e da lui musicata in coppia con Virgilio Ranzato. La sua prima rappresentazione avvenne il 23 novembre 1923 al Teatro Lirico di Milano, sotto la direzione dello stesso Lombardo e la partecipazione della star dell’epoca Nella Regini ed ebbe un enorme successo, tanto che nel giro di pochi giorni tutta Milano ne fischiettava i motivi più orecchiabili, in particolare quel “Fox della luna” che da allora resta uno dei brani più celebri tra tutto il repertorio operettistico italiano. Nell’arco di un secolo praticamente tutte le compagnie di operette italiane hanno continuato a rappresentare “Il paese dei campanelli” che tutt’ora viene portata in scena dalla storica Compagnia Italiana di Operette che ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. L’allestimento di San Severino, diviso in due atti, cerca di ricalcare fedelmente il copione originale, con qualche taglio e modifiche atte a rendere lo spettacolo ancor più spumeggiante. Con la regia del maceratese Franco Bury, al suo terzo lavoro dopo “L’acqua cheta” e “Il cavallino bianco”, vede Carlo Morganti alla direzione dei Musicisti dell’Accademia Dorica.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati