Elvio Tedeschi in pensione,
la città celebra il “suo” vigile del fuoco
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Al centro: Elvio Tedeschi e Robertino Paoloni, a sinistra Giorgio Bibini, luogotenente della stazione carabinieri Loro Piceno, a destra il comandante provinciale dei vigili del fuoco Leonardo Rampino e l’ispettore Lorenzo Calamita, responsabile distaccamento di Tolentino

di Francesca Marsili

Ci sono uomini che hanno fatto del loro lavoro una vocazione. Uno di questi è Elvio Tedeschi, 60 anni, capo distaccamento dei vigili del fuoco di Tolentino che, a una manciata di giorni al suo pensionamento, è stato insignito della Civica benemerenza dal comune di Loro Piceno. «Per l’altissimo spirito di sacrificio e l’instancabile dedizione dimostrati durante l’emergenza sismica del 2016. Ha incarnato i valori più alti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e ha offerto speranza e sicurezza nei giorni più bui della nostra storia». Sono le parole impresse nel riconoscimento conferitogli dal sindaco Robertino Paoloni, che il pompiere stringe orgoglioso tra le mani. «Sono felice – commenta -, essere vigili del fuoco significa entrare dove gli altri scappano, sì, ma con la consapevolezza che fuori c’è qualcuno che aspetta il tuo aiuto».

Elvio Tedeschi

Tedeschi, lorese, sarà ufficialmente in pensione dal prossimo 1 gennaio, dopo una vita trascorsa tra sirene, fiamme e il battito del cuore che segna gli istanti durante le emergenze. Nei suoi 35 anni nel Corpo dei vigili del fuoco ha svolto sempre il suo lavoro con passione, professionalità e dedizione intervenendo anche libero dal servizio in caso di necessità. Come nel 2000, quando a Loro Piceno ha collaborato allo spegnimento di un’auto avvolta dalle fiamme con mezzi di fortuna, prima che la squadra arrivasse sul posto. Nel ’94 ha partecipato ad alcune manifestazioni nazionali a Roma come paracadutista dei vigili del fuoco per il trofeo Santa Barbara con gli incursori Sabaudi della Marina militare. Nel ’98 ha ricevuto l’attestato di Pubblica benemerenza, concesso dal dipartimento della Protezione civile per l’impegno profuso nel terremoto del Centro Italia come pure nel 2009, in occasione del sisma a L’Aquila e nel 2012 per gli eventi sismici in Emilia Romagna. 

«Ora è giunto il tempo di congedarmi da questa uniforme che ho sentito addosso come una parte di me – dice Tedeschi con un velo di commozione -, la divisa si porta addosso, ma il servizio si porta nel cuore. Il passaggio dalla vita operativa al riposo rappresenta un momento di bilancio, fatto di ricordi indelebili. Appoggio l’elmetto al chiodo, e volgo lo sguardo al passato con un immenso senso di riconoscenza. Sono stati anni carichi di adrenalina, a tratti spossanti, ma ripagati dalla gioia di aver teso la mano a chi ne aveva bisogno».

Ricorda ogni intervento, anche quelli che apparivano disperati. Tra questi l’incendio al Cosmari nel 2015: «E’ stato il più impegnativo, le fiamme erano alte dieci metri e inizialmente a domarle eravamo solo in 5». Sebbene si appresti a percorrere un nuovo capitolo della sua vita, Tedeschi è consapevole che il legame con la caserma resterà indissolubile: «So che ogni giorno il mio pensiero tornerà a quei corridoi, a quelle divise e ai volti dei miei compagni. Siamo stati una famiglia, tra risa, abbracci, sfide, momenti difficili e altri memorabili. Con loro, sotto quella tuta, ho sudato, imparato, e soprattutto sono cresciuto». Prima di congedarsi e ringraziare tutti il comandante provinciale Leonardo Rampino e i vigili del fuoco, Tedeschi ricorda il suo collega Roberto Torregiani, rimasto vittima nell’improvvisa esplosione di un silos a Recanati nel 2014, al quale è dedicata la caserma di Tolentino: «Un dolore che porterò sempre nel cuore».