(Foto d’archivio)
Grazie alla compiacenza di istituti paritari, dei veri e propri “diplomifici” ubicati nelle Marche e in Campania, un noto centro studi bolognese assicurava ai propri studenti, previo pagamento di una somma di circa 6mila euro, il superamento dell’esame di maturità. Stamattina, però, i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna sono intervenuti nelle province di Bologna, Roma, Firenze, Fermo e Napoli, dande esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale felsineo Andrea Salvatore Romito: sono stati sequestrati il centro studi (oltre ad una unità locale in Firenze), una scuola paritaria con sede nella provincia di Napoli e di una società con sede a Bologna. In aggiunta, si è proceduto al sequestro preventivo finalizzato alla confisca di una somma di 90mila euro.
L’indagine, diretta dalla locale Procura della repubblica e condotta dal Nucleo Pef di Bologna, si è avvalsa anche della collaborazione di diversi reparti locali della guardia di finanza, tra i quali anche quello di Macerata. L’attività si è concentrata sull’attività didattica svolta nell’anno scolastico 2023/2024 dal centro studi bolognese, specializzato nel recupero degli anni scolastici e nella preparazione all’esame di maturità. Le risultanze investigative hanno evidenziato come l’istituto fosse al centro di una ramificata organizzazione criminale radicata a Bologna e composta da 10 persone. Per la realizzazione del disegno criminale l’organizzazione si avvaleva della azione di soggetti che, come veri e propri broker, si occupavano di promuovere gli istituti paritari verso cui indirizzare gli studenti bolognesi per il conseguimento del diploma di maturità, in maniera facile e veloce. Quindi provvedeva alla produzione di false attestazioni di percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento Pcto, utili ai fini dell’ammissione agli esami di stato. Inoltre, creava false autodichiarazioni di domicili in comuni della Campania, per dimostrare una regolare frequenza degli studenti bolognesi in scuole di quella regione, redigeva i compiti scritti da parte degli studenti con l’obbligo di non indicare la data degli stessi, per poter consentire all’istituto paritario di meglio gestire le presenze e predisponeva le pagelle contenenti false attestazioni rese dai dirigenti scolastici coinvolti.
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