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Piante abbattute al Varco:
«20 malate, ne arriveranno 52 nuove»

CIVITANOVA - L’assessore Ermanno Carassai difende la riqualificazione, che la consigliera di opposizione Elisabetta Giorgini aveva definito «una mattanza»: «Servono servizi igienici e strutture per un’area decorosa e fruibile». Il botanico Marco Cervellini replica: «26 piante sane sacrificate per una scelta politica»

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«Verranno ripiantumati 52 nuovi alberi al Varco e in altre zone comunali, quell’area ha bisogno di servizi igienici e strutture per essere decorosa e attrattiva. Venti piante sono malate». Ermanno Carassai, assessore ai lavori pubblici, interviene dopo la richiesta di numerosi cittadini di cui si è fatta portavoce la consigliera comunale Elisabetta Giorgini di fermare gli abbattimenti delle piante storiche del Varco sul mare che ha definito «una mattanza a vantaggio del cemento».

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L’assessore Ermanno Carassai

Ma Carassai dice che quell’area va riqualificata e questo è il prezzo da pagare: «La riqualificazione del Varco sul Mare, area centrale e strategica della città, non può essere strumentalizzata o ridotta – afferma Carassai – come purtroppo fa la consigliera di opposizione Elisabetta Giorgini alla narrazione distorta di una presunta “mattanza” di alberi o di una volontà deliberata di distruggere il verde pubblico. Le affermazioni della consigliera non corrispondono alla realtà e si pongono in netto contrasto con l’impegno costante di questa amministrazione di centrodestra nella valorizzazione e nel recupero degli spazi verdi urbani, anche attraverso nuove piantumazioni. L’intervento di rigenerazione e rifunzionalizzazione dell’area ha come obiettivo la restituzione di uno spazio fruibile, decoroso e attrattivo per la cittadinanza, grazie alla realizzazione di nuove strutture: una struttura sportiva, servizi igienici pubblici e una nuova cabina Enel. È impensabile che bambini e cittadini debbano usufruire di un’area priva di servizi, o inadeguata. La necessaria realizzazione di queste strutture comporterà, purtroppo, l’abbattimento di 26 alberi attualmente presenti nell’area interessata dai lavori. Inoltre, sulla base della perizia agronomica redatta da Francesco Fofi, è emersa la necessità di abbatterne altri 20 perché malati o pericolosi per la pubblica incolumità. Tuttavia, in ottemperanza alla legge forestale regionale delle Marche 6/2005, è prevista una compensazione ambientale attraverso la piantumazione di 52 nuovi alberi, che avverrà nell’area riqualificata e in altre zone del territorio comunale».

Non ci sta Marco Cervellini, botanico e componente della lista “Ascoltiamo la città” che sottolinea come invece tagliare quei 26 alberi sani sia «una precisa volontà politica – afferma – voler abbattere 26 alberi per “realizzare opere pubbliche” esprime una precisa visione, dare precedenza al progetto del Varco sul Mare chiedendo una valutazione del parco arboreo che si debba adeguare ad esso. Peccato che l’affettività verso alberi piantati dai propri genitori o nonni vale forse di più dei servizi che le superfici verdi con alberi erogano ai cittadini (es. diminuzione della temperatura), ecco quindi che emerge un problema politico, il fare senza condividere senza far conoscere la propria visione, il tutto per favorire l’interesse di turno e non quello della comunità. Un vero piano del verde votato alla qualità della vita si sarebbe dovuto basare su censimento e una valutazione del valore culturale e locale, un accordo condiviso e partecipato fra amministrazione, attori tecnici e della cittadinanza; per arrivare ad un regolamento del verde urbano pubblico e privato. Dal 2017 l’amministrazione dice di volerlo approvare, ma è solo, come sempre, uno spot vuoto».

(l. b.)

Abbattimenti al Varco sul mare Giorgini: «Una mattanza di alberi sani»



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