Emanuele Pepa, sindaco di Recanati
L’amministrazione comunale di Recanati fa chiarezza sul rincaro delle tariffe per il servizio di ristorazione scolastica dopo la dura presa di posizione di Giorgio Lorenzetti, consigliere comunale di Vivere Recanati e candidato consigliere alle prossime regionali nella lista di Matteo Ricci.
«Nelle ultime settimane, l’assessore ai servizi sociali ha avuto modo di confrontarsi con alcune famiglie interessate, con alcuni rappresentanti del Comitato mensa e dei Consigli d’istituto sulla questione relativa all’aumento del buono pasto, trasmettendo a tutte le famiglie coinvolte i chiarimenti resi in tali occasioni tramite l’app di gestione della mensa – fa sapere l’amministrazione comunale – già con la precedente giunta, il Comune già dal 4 giugno 2024 aveva avviato la procedura di avviso pubblico per l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica a ridotto impatto ambientale: un affidamento che prevede prodotti biologici e a km zero, alimenti che per loro natura hanno costi maggiori tanto da portare il prezzo del pasto da 4,368 euro iva inclusa dell’anno scolastico 2023/2024 ai 5,567 euro iva inclusa del 2024-2025. L’aggiudicazione, come noto, è avvenuta a fine settembre 2024, con la gara per la gestione delle mense scolastiche, già arrivata alle sue fasi conclusive all’epoca dell’insediamento, vinta dalla società Serenissima Ristorazione. In Consiglio comunale, andando ad approvare il bilancio preventivo, venivano allegate le delibere in merito alle tariffe per l’anno 2025 dei vari servizi, con la mensa scolastica passata dai 3,60 euro per buono pasto ai 4,50 euro in vigore dal 1° settembre 2025».
La giunta rivendica di essersi attivata su più fronti per ridurre i disagi delle famiglie in merito a questi aumenti. «Da un lato è stata aumentata la fascia Isee per l’esonero parziale, portandola da 10.428,80 euro a 12.500 euro come soglia massima, aumentando così il numero di famiglie coinvolte da questa misura, i cui termini per la richiesta scadranno domani e saranno ricalcolate le tariffe ridotte nell’area riservata di ciascun studente nella prima settimana di settembre – continua l’amministrazione – dall’altro è stata innalzata la copertura a carico del Comune dal 32% al 38%; infine sono state previste delle riduzioni anche per chi ha più figli a carico. La giunta e l’Assessorato ai servizi sociali hanno fornito comunicazione chiara e tempestiva degli aumenti sin dalla fine del 2024, quando con appositi comunicati stampa è stata sottolineata questa evenienza in concomitanza con l’approvazione del bilancio preventivo. Sono state inoltre caricate le nuove tariffe sul profilo E-Civis di tutti gli studenti tra la fine di luglio e i primi di agosto, in modo da non creare confusioni e sovrapposizioni nella prima finestra utile di aggiornamento del sistema».
L’amministrazione precisa che l’aumento non è in alcun modo legato alla morosità di alcuni cittadini in relazione al servizio mensa. «Il costo dei pasti è aumentato per le motivazioni descritte e soprattutto non sarebbe stato giusto che i cittadini puntuali nel pagamento e rispettosi della comunità dovessero trovarsi a sopperire alle mancanze di alcuni altri. La giunta, in conclusione, ringrazia il Comitato mensa per la collaborazione e il contatto costante sin dal precedente anno scolastico. L’amministrazione esprime fiducia che il rapporto rimarrà tale anche per questo anno, incentrato sul confronto diretto e aperto tanto con il Comune quanto con la società appaltatrice, confronto basato sulle opinioni, i suggerimenti e le critiche provenienti da tutti i genitori e raccolte proprio dal comitato».
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