L’Inventario forestale nazionale italiano (Ifni) è il più ambizioso programma di monitoraggio ambientale a livello nazionale. I rilevamenti del quarto inventario sono partiti da alcuni mesi con decine di carabinieri forestali coinvolti in tutta Italia, coordinati dal Crea, ma anche con una novità importante rispetto al passato: al rilevamento della struttura forestale e al calcolo dello stock di carbonio, si aggiungerà anche la biodiversità vegetale, con il coordinamento dell’Università di Camerino, supportata dalle Università di Bologna e Firenze e dalla Società botanica italiana.
Si tratta di una novità rilevante, dal momento che, se è vero che la componente arborea costituisce gran parte della biomassa forestale, la maggior parte della biodiversità vegetale di una foresta è rappresentata dalle specie del sottobosco. Tra l’altro queste specie sono molto sensibili a variazioni ambientali connesse ai cambiamenti climatici e alla gestione forestale. Ulteriore novità è rappresentata dal campionamento dei licheni, organismi noti come bioindicatori della qualità ambientale. Dai boschi mediterranei di leccio alle faggete appenniniche, dai boschi alpini di abete rosso ai rimboschimenti a conifere, l’Italia avrà per la prima volta una stima statisticamente solida della biodiversità vegetale nazionale, suddivisa per Regioni e tipologia forestale. Uno strumento prezioso a disposizione dei decisori nazionali e locali per comprendere lo stato delle nostre foreste, pianificare la loro gestione sostenibile e migliorare le strategie di conservazione.
Unicam vanta una esperienza decennale nelle attività di monitoraggio delle varie componenti ambientali, messa a sistema nei suoi corsi di laurea triennali e magistrali, con particolare riferimento al corso di laurea in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali”. Il corso ha due indirizzi, Gestione e valorizzazione delle risorse naturali e Sostenibilità ambientale delle produzioni e green economy. Le tematiche trattate non riguardano solo la gestione e tutela della biodiversità, ma anche l’economia circolare, la transizione ecologica e la progettazione ambientale nei sistemi naturali, agrari e urbani. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito web: https://ambiente.unicam.it/.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati