La stagione estiva 2025 sta evidenziando un cambiamento profondo nelle abitudini dei turisti, sia a livello nazionale sia nella nostra provincia. Cna Macerata sottolinea come il turismo stia attraversando una fase di trasformazione che richiede un ripensamento complessivo dell’offerta.
Mara Petrelli, dirigente Cna Macerata e titolare del Lido Cristallo a Civitanova
Mara Petrelli, dirigente Cna Macerata e titolare dello stabilimento balneare Lido Cristallo a Civitanova richiama l’attenzione sulle difficoltà del comparto balneare. «Il turismo tradizionale, che per decenni ha sostenuto l’economia delle nostre coste, è in costante contrazione dopo la pandemia – dice Petrelli – le strutture ricettive, di fronte a una domanda più debole, sono state costrette a ridurre costi e personale. La ragione principale è la minore disponibilità economica delle famiglie italiane. Oggi si tende a privilegiare forme di svago più accessibili, come sagre e feste paesane, che offrono socialità e intrattenimento con una spesa assai contenuta. Anche la stagionalità del turismo costiero si è drasticamente ridotta; non parliamo più di una stagione lunga da giugno a settembre, ma di un arco temporale ristretto tra fine luglio e Ferragosto. Questo restringimento rende ancora più fragile l’equilibrio economico delle imprese, che devono concentrare in poche settimane i ricavi di un intero anno».
Luca Paciaroni, presidente Cna commercio e turismo Macerata e titolare del negozio di artigianato e ferramenta Artisan a San Severino
Le analisi confermano che, qui come su tutto il territorio nazionale, si registra un progressivo spostamento dei flussi turistici dalle località balneari verso mete alternative come collina, montagna, agriturismi e laghi. Un ruolo importante in questa direzione è stato svolto anche dai bandi e dagli incentivi pubblici, che hanno sostenuto investimenti nel turismo rurale, contribuendo indirettamente a processi di destagionalizzazione e valorizzazione delle aree interne. Questo fenomeno però non è un semplice trasferimento di presenze, ma di una trasformazione strutturale del modello di domanda e offerta: le vacanze diventano più brevi, maggiormente distribuite su diverse mete e in diversi periodi nell’arco dell’anno. Sulle nuove mete turistiche, Luca Paciaroni, presidente Cna commercio e turismo Macerata e titolare del negozio di artigianato e ferramenta Artisan a San Severino, osserva: «Il trend degli ultimi anni è sicuramente in crescita anche se quest’estate il movimento turistico è sembrato in leggero rallentamento – dice Paciaroni – e il numero di visitatori stranieri sembra essere rimasto stabile, ciò che sta cambiando è il comportamento dei turisti, oggi più prudenti e selettivi nelle spese. Soprattutto gli stranieri, tendono a preferire soluzioni più economiche, come la spesa nei supermercati, al posto del ristorante quotidiano. È un segnale chiaro che il modello tradizionale non è più sufficiente e che non ci si può limitare a contare le presenze. Serve, invece, innalzare la qualità dell’offerta, arricchirla con proposte innovative e distintive, capaci di giustificare la spesa e di offrire esperienze di valore. È necessario passare a un turismo di qualità, dove ciò che resta al viaggiatore non è solo il prezzo, ma il ricordo dell’esperienza vissuta».
Nella provincia di Macerata le imprese del settore alloggio e ristorazione sono cresciute dall’inizio dell’anno del 2%, ma si tratta di una dinamica stagionale che si ripete regolarmente. Saranno quindi i prossimi mesi a mostrare gli effetti reali di una stagione che comunque non sembra tra le più fortunate. Per Cna Macerata occorre «puntare su qualità, autenticità e diversificazione dell’offerta, investendo anche nella formazione degli operatori per migliorare l’accoglienza e i servizi. Solo così sarà possibile intercettare le nuove esigenze dei visitatori e garantire un futuro sostenibile all’economia turistica della provincia».
Anche a Pioraco ti danno le bastonate!non sono solo gli chalet!
hanno comprato l'auto elettrica, il monopattino ai figli,le magliette firmate la scuola di danza ..pagano col bancomat e nn si rendono conte delle uscite e poi...soldi finiti..colpa dei balneari STATE A CASA
Sicuramente la gente ha meno soldi da spendere per via della crisi e del caro vita, ma di certo gli chalet non fanno nulla per contrastare tale tendenza, anzi a fronte di servizi e cibo di bassa qualità, fanno prezzi come se ci si trovasse in rinomate località famose.
Si riassume facilmente. Negli ultimi anni è stato "cacato fori" coi prezzi. Quando la spesa non vale il luogo e soprattutto il "servizio"....i soldi rimangono in tasca.
Con i prezzi di Civitanova la signora che pretende, il mare lasciamo stare, una sera si e l' altra pure risse, zero parcheggio e tutto a pagamento, i soldi so finiti cari proprietari di chalet e se continuate così peggio verrà
Sonia Bianchini ma anche la montagna fa acqua da tutte le parti
Gli ombrellone e lettini sono troppo cari
"le famiglie hanno meno soldi da spendere" magari preferiscono altre mete e basta.......o non vogliono essere sempre bastonati.
Lo sanno anche i bambini.. Quest'anno vedono 10 ombrelloni vuoti e notizione sui giornali. Ci vorrebbe davvero la faccia tosta di dichiarare lo stato di crisi
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E’finita l’America?