Da sinistra Alessandro Gentilucci e Daniela Lucangeli
Sanità, sviluppo locale, trasporti e istruzione sono i quattro temi fondamentali su cui si basa la strategia nazionale aree interne (Snai), e proprio sull’asset istruzione si fonda il progetto “Nuovi Sentieri di apprendimento: competenze per insegnare e crescere”. L’iniziativa partirà a metà settembre coinvolgendo gli istituti scolastici di San Ginesio, Camerino, Pieve Torina, Sarnano e Caldarola.
«Parliamo di un percorso di formazione d’eccellenza che si svilupperà nel corso dei prossimi mesi e che coinvolgerà in primis il corpo docente di asili nido, scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado» ha sottolineato Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione montana Marca di Camerino, soggetto capofila della Snai alto maceratese e promotore del progetto, durante la conferenza stampa di presentazione di ieri mattina ad Ancona. Si tratta di «un percorso condiviso da tutti i comuni della Snai. Tutti noi siamo consapevoli di quanto sia importante una scuola innovativa e di qualità come leva che può invertire il processo di spopolamento delle aree interne: l’obiettivo che ci siamo posti è rendere più capaci, più pronti, più creativi i nostri bambini applicando modelli pedagogici che mettano al centro dell’apprendimento il ruolo delle emozioni, l’errore come fattore di crescita e l’utilizzo inclusivo delle nuove tecnologie. In questo percorso ci avvaliamo della direzione scientifica della professoressa Daniela Lucangeli, una delle scienziate più accreditate a livello internazionale in ambito pedagogico».
Il progetto si articolerà in più sessioni formative. Il primo appuntamento sarà domenica 14 settembre con l’avvio dei corsi di formazione. A seguire lunedì 15, nel pomeriggio, si svolgerà la lectio magistralis svolta dalla professoressa Daniela Lucangeli, ordinario di psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Padova.
«Quello dell’Unione montana Marca di Camerino – ha detto Lucangeli – è un progetto che ha una grande visione: un territorio che decide, in base alle proprie ferite, di scegliere il futuro dei propri figli rivalorizzando chi dei figli si prende cura, cioè la scuola, va preso come esempio di comunità consapevole di che cosa sia necessario essere l’uno nei confronti dell’altro. Quello in cui stanno i ragazzi, secondo Lucangeli «è un tempo di grande trasformazione, e tutto ciò che ha a che fare con le tecnologie, il digitale, l’intelligenza che diventa artificiale, amplia potenzialmente le possibilità, ma potrà risultare efficace solo se vi saranno guide umane capaci di renderlo la curva oltre il quale c’è l’orizzonte e non il muro. È esattamente quello che vogliamo fare con questo progetto: un percorso di apprendimento in intelligenza distribuita, sociale e condivisa». La partecipazione ai seminari formativi è gratuita, ma a numero chiuso, per cui è necessaria la prenotazione.
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