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Aato3, via libera alla società di gestione.
Consigli convocati per settembre:
il ruolo di società ed enti locali

ACQUA - Proposta condivisa questa mattina nel corso dell'assemblea dei soci, alcuni ritocchi non sostanziali e gli atti passano ai Comuni. Le scadenze da rispettare fino a dicembre

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AATO_FF-13-650x434di Luca Patrassi

Gestore unico del servizio idrico integrato: avanti, con grande calma ma pur sempre avanti. Questa mattina l’assemblea dei soci dell’Aato3 ha preso in esame, e sostanzialmente condiviso, le risultanze del lavoro dei tecnici con annessa proposta di deliberazione che sarà portata all’esame dei vari Consigli comunali a far data dalla seconda settimana di settembre.

Ci sono alcune questioni marginali da ritoccare e il testo appunto approderà ai Comuni per il voto dell’aula.

Il capitale sociale sarà assegnato per l’80%, in base al peso demografico, ai Comuni e per il 20% alle società di gestione: nasce una società con sistema dualistico sul modello anglosassone con un comitato di gestione formato da otto persone e nominato dalle otto aziende che attualmente si occupano di servizio idrico in Aato 3 e da un consiglio di sorveglianza di 9 membri nominati dai Comuni.

Molto partecipata l’assemblea dei soci dell’Aato3 guidata dal presidente Alessandro Gentilucci, tra gli amministratori c’erano il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, il vicesindaco di Civitanova Claudio Morresi e il vice presidente della Provincia di Macerata Luca Buldorini.

Nei mesi scorsi era anche stato consegnato il cronoprogramma per arrivare al gestore unico: la data finale indicata è quella del dieci marzo 2026.

Si supera quel 31 dicembre finora dato come limite per evitare la gara ma i tecnici osservano che la convenzione tra Aato 3 e società di gestione consente il prolungamento del servizio per un anno.

Pubblicato il piano d’ambito, necessario per stilare il piano industriale, questa fase che vedrà impegnati i Comuni che dovranno approvare in Consiglio le delibere del caso e la data indicata è quella del 30 settembre, quando gli enti locali vareranno gli atti legati alla salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Poi ci saranno da attendere di pareri di Corte dei conti e di Agcom che hanno sessanta giorni di tempo (si arriva a metà dicembre). Poi l’avvio del processo di fusione, la sottoscrizione da parte dei Comuni degli aumenti di capitale, la presentazione del piano industriale, la sua asseverazione, presentazione della domanda di gestione all’Aato ed esame della pratica. La fase operativa è iniziata, i tempi di realizzazione sono forzatamente molto stretti per rispettare le scadenze di legge.

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