Antenna da 35 metri, lavori partiti:
il comitato valuta il ricorso al Tar

CIVITANOVA - Arrivati escavatori e betoniere sulla collina di Fontespina in contrada Castelletta per installare un palo che ospiterà gli impianti di telefonia. I residenti protestano: «Il piano esclude quest’area, chiediamo la sospensiva»

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Sullo sfondo l’escavatore che dà sul panorama lato mare e l’area dove si svolgono attività a cavallo adiacente al cantiere

Arrivati escavatori e betoniere nella collina di contrada Castelletta per l’installazione della nuova antenna di telefonia. Il comitato però non si arrende e valuta il ricorso al Tar per chiedere una sospensiva. 

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Il cantiere in contrada Castelletta

Sono partiti da qualche giorno i lavori per il basamento che ospiterà l’antenna alta 35 metri in contrada Castelletta, sulla collina di Fontespina. La notizia ha immediatamente riacceso la preoccupazione del comitato che in questi mesi ha continuato ad opporsi al rilascio dell’autorizzazione da parte del Comune, ricordando la presenza del piano antenne che non individua quell’area tra quelle indicate per gli impianti di telefonia.

«Ci spieghino allora a che serve il piano antenne, costato 15mila euro, se tanto non è vincolante» – si rammaricano i residenti della zona che fanno parte del comitato – «in quella zona era esclusa qualsiasi installazione. E’ una collina paesaggisticamente rilevante, dove si svolgono attività di turismo lento. Spiace poi constatare come mentre in campagna elettorale per i residenti di via Caracciolo l’antenna è stata spostata all’Eurospin, non ci sia stata altrettanta solerzia per questo impianto che comunque in linea d’aria è vicinissimo a via Caracciolo». La mobilitazione popolare ha già portato alla raccolta di oltre 300 firme per bloccare il progetto. Attualmente, il Comitato è impegnato anche nella raccolta di fondi per sostenere una possibile battaglia legale davanti al Tar dove gli avvocati stanno valutando la possibilità di chiedere una sospensiva ai lavori.

L’antenna sorgerà su un terreno privato di proprietà della diocesi. «Per via Caracciolo l’assessore si interessò personalmente convincendo l’azienda di telefonia a cambiare zona. Qui nonostante numerosi esponenti della giunta abitino a pochi metri dall’impianto invece non c’è stato lo stesso interessamento, però ce ne ricorderemo a fine settembre al momento del voto».

(l. b.)



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