«Stella Maris non resti vuoto,
diamolo alle associazioni»

CIVITANOVA - Anna Donati lancia un appello alle suore della Riparazione e al Comune: «Stop alla speculazione edilizia, lo stabile sia destinato a spazi sociali e culturali»

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Stella Maris

«Le suore della Riparazione mettano a disposizione l’immobile per le associazioni della città. Assurda l’ipotesi che, in una città dove gli spazi sociali sono limitati, Stella Maris possa rimanere vuoto».

In attesa del flash mob organizzato dai residenti del centro per continuare a tenere alta l’attenzione sulla cessione del complesso delle suore dopo il trasferimento delle ultime tre religiose che erano rimaste nel convento, una nuova proposta sul futuro dello stabile arriva da Anna Donati, presidente dell’associazione Arte e organizzatrice dei frequentati appuntamenti dei “Martedì dell’arte”.

Donati rifiuta le ipotesi di speculazione edilizia sull’immobile e chiede chiarezza.

«Il patrimonio immobiliare è ancora di proprietà delle suore, anche se una cordata di imprenditori ha mostrato interesse per la struttura. Un progetto di variante è stato presentato ed è in attesa di approvazione da parte dell’amministrazione comunale.

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Anna Donati

Nel caso fosse negata la possibilità di realizzare residenze si aprono due scenari – sottolinea l’operatrice culturale – o gli spazi resteranno chiusi e di nessuna utilità, con l’eccezione della superficie utilizzata da due prestigiose scuole, o il Comune, insieme alle varie associazioni socio culturali del territorio può prendere contatti con la direzione centrale delle suore, manifestare la sua volontà, prendere una posizione e presentare una proposta per il mantenimento del loro patrimonio per un utilizzo a favore della nostra collettività».

Da qui l’invito all’amministrazione comunale di riflettere su questa opportunità «al fine di evitare altri casi – conclude Donati – come Villa Conti, Villa Eugenia, Mediazione linguistica e dare un senso al futuro di Stella Maris senza gettare alle ortiche una realtà che ha dato lustro al territorio e alla città».

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