Emanuele Pepa
«Per noi è chiara la scelta: nessun apparentamento». Non che ci fossero molti dubbi, ma ora è Emanuele Pepa a metterlo nero su bianco: nessun approccio al gruppo di Francesco Fiordomo per cercare di colmare il gap mancante verso l’elezione a sindaco nel ballottaggio del 23-24 giugno.
Scelta abbastanza naturale: è certamente più logico che Fiordomo, assessore dell’ultima giunta Bravi e da sempre nell’alveo del centrosinistra, preferisca un dialogo con quest’ultimo piuttosto che con la coalizione di centrodestra. E viceversa, evidentemente. «Non cerchiamo alleanze o altro, non ci interessano, ci interessa soltanto mantenere la parola data ai recanatesi che ringrazio di cuore per aver speso una piccola parte del loro tempo per recarsi a votare riponendo in me, la gran parte di loro, una fiducia che mi emoziona e che non era affatto scontata – sottolinea Pepa – ogni voto, al di là di grossolani calcoli matematici che nulla hanno a che fare con la politica, ha dimostrato un desiderio di cambiamento autentico e profondo, un chiaro segnale che il bisogno di rinnovamento è forte nella nostra comunità e io intendo interpretare sino in fondo questa richiesta. Lavoreremo su questo, per rispondere a questa domanda chiara che i nostri concittadini ci hanno espresso. Alle liti e alla rabbia degli altri, il centrodestra compatto va avanti tranquillo per la sua strada per creare un futuro migliore alla città con nuove opportunità di lavoro, puntando su settori come turismo e cultura, e più attenzione alla famiglia, a chi ha difficoltà, al territorio. Oggi a Recanati soffia un vento di “inciuci” che fa dimenticare tutto: chi fino a pochi giorni fa si è contraddistinto solo per scontri e divisioni, per insulti anche personali, ora scrolla le spalle, dimentica tutto e parla di alleanze per il bene della città. Quale e di chi il bene?».
Francesco Fiordomo e Antonio Bravi
Ovvia la punzecchiatura proprio al duo Bravi-Fiordomo, che starebbe cercando di appianare proprio quelle divergenze che hanno portato mesi fa alla frattura del fronte del centrosinistra, spianando la strada alla netta affermazione del centrodestra. Netta, ma non tale da consentire una vittoria al primo turno: e allora ora tutto può tornare in ballo. «Recanati merita una politica trasparente e coerente, non giochi di palazzo, i cittadini meritano di essere trattati con più dignità e non come merce di scambio – rimarca il candidato sindaco del centrodestra – noi non mettiamo sul mercato i nostri ideali, il programma che abbiamo condiviso con la città perché siamo convinti di quello che abbiamo proposto. Ora, più che mai, dobbiamo rimanere uniti e concentrati per confermare questa scelta nel secondo turno. Domenica 23 dalle 7 alle 23 e lunedì 24 giugno dalle 7 alle 15 andate a votare e confermate ancora una volta la vostra fiducia in me: ogni voto, anche uno solo, può essere decisivo per un cambiamento autentico della nostra comunità. Chiedo a tutti quelli che mi sostengono un ulteriore sforzo per avvicinare chi, deluso dalla politica, non è andato a votare o ha scelto di dare la propria preferenza ad un altro candidato: dobbiamo cercare di capire e interpretare le loro ragioni e spiegare il nostro progetto e l’impegno che ci siamo assunti perché Recanati sia una città più dinamica, inclusiva e prospera. Chiedo a tutti i recanatesi di non rinunciare ad esprimere il proprio voto: votare significa gridare forte il futuro che vogliamo per i nostri figli, significa non essere indifferenti rispetto a quello che succede a noi e intorno a noi, significa essere protagonisti. Insieme cambieremo prospettiva».
(redazione CM)
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Tutte queste "guerre" per accaparrarsi ruoli importanti, per "servire" al meglio i propri cittadini, fanno onore a queste brave persone, disposte a sacrificarsi per noi!! STO SCHERZANDO, LO SANNO TUTTI CHE LO FATE SOLO PER "TUTELARE" I CAXXI VOSTRI!!!
Rossano Baccifava esatto ma tanto lo fanno lo stesso allora meglio falli fare a chi un po' fa' pure i nostri
Fabrizio Pavoni quasi nessuno. Se succede è perché ha un tornaconto personale che coincide con quello di qualche cittadino. Mica sono marziani.
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Io credo che, dopo molti anni di gestione da parte della sinistra e delle stesse persone, sia giunto il momento di dare l’opportunità a Pepa di governare. Il cambiamento è un aspetto fondamentale per il progresso: introdurre persone nuove con idee fresche può apportare benefici significativi. In effetti, rinnovare la classe dirigente e le proposte politiche è spesso sinonimo di crescita e miglioramento, rendendo il cambiamento non solo positivo, ma anche necessario.