Pepa o Bravi? Due ipotesi di Consiglio
a seconda del vincitore del ballottaggio

RECANATI - Sette le certezze a prescindere dal risultato, nove i posti ancora in ballo in base a come andrà il testa a testa del 23 e 24 giugno: ecco i possibili scenari, mentre i due candidati sindaci riaccendono i motori per i tempi supplementari della campagna elettorale

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Antonio Bravi (ovviamente a sinistra) ed Emanuele Pepa (chiaramente a destra)

di Marco Pagliariccio

Due scenari, due differenti ipotesi di consiglio comunale a seconda di chi la spunterà nel ballottaggio tra Emanuele Pepa, candidato del centrodestra, e Antonio Bravi, sindaco uscente e “punta” del centrosinistra.

In pratica, al momento, sono solo sette già certi di entrare in consiglio a prescindere dal risultato della sfida del 23 e 24 giugno: si tratta, in quota Pepa, di Simone Simonacci ed Ettore Pelati di Fratelli d’Italia e Roberto Bartomeoli di In Comune; in quota Bravi, di Andrea Marinelli del Pd e Stefano Petrella di Recanati Insieme; in quota Fiordomo, oltre all’ex sindaco, c’è già Giorgio Lorenzetti di Vivere Recanati. In ballo, però, ci sono i restanti nove posti, per cui le due ipotesi sono molto diverse l’una dall’altra.

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Roberto Bartomeoli, il più votato nel centrodestra

Nel caso Emanuele Pepa riuscisse a compiere l’ultimo passo, dopo aver scavato un solco decisamente importante con l’inseguitore Antonio Bravi, e far suo lo scettro di sindaco, i 10 posti da assegnare alla maggioranza sarebbero così ripartiti: cinque alla lista più votata, Fratelli d’Italia (Simone Simonacci, Ettore Pelati, Nicoletta Marzioli, Valentina Guzzini e Pierluca Trucchia), due alla civica In Comune (Roberto Bartomeoli e Sabrina Bertini), una a testa per Per una Recanati migliore (Maurizio Paoletti), Lega (Benito Mariani) e Udc (Simone Marconi). Già certa di essere fuori dai giochi Forza Italia. Per i sei scranni dell’opposizione, oltre ai due candidati sindaci sconfitti (Antonio Bravi e Francesco Fiordomo), un posto se lo accaparrerebbe il Pd (Andrea Marinelli), uno Recanati Insieme (Stefano Petrella) e due Vivere Recanati (Giorgio Lorenzetti e Arianna Girolimini).

Se invece ad Antonio Bravi dovesse riuscire il ribaltone, ovviamente lo scenario sarebbe drasticamente diverso. In quel caso sarebbe il Partito Democratico a fare bottino, portando in consiglio ben cinque candidati (Andrea Marinelli, Rita Soccio, Gianfilippo Simoni, Valentina Mordini e Alessandro Corvatta) e la maggioranza sarebbe completata dai tre consiglieri di Recanati Insieme (Stefano Petrella, Roberta Sforza e Giulia Elisa Massetti) e da quelli del Movimento 5 Stelle (Stefano Gurini) e di Valore futuro (Graziano Bravi). In quel caso Francesco Fiordomo all’opposizione resterebbe con il solo Giorgio Lorenzetti dei suoi, perché Emanuele Pepa avrebbe con sé tre consiglieri: i due meloniani Simone Simonacci ed Ettore Pelati e Roberto Bartomeoli di In Comune.

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Andrea Marinelli, campione di preferenze in quota Pd

Intanto i due sfidanti stanno iniziando ad affilare le armi con messaggi incrociati sui social. Pepa punta sulla concretezza, invitando i cittadini a iscriversi ai suoi canali e rilanciando la sua campagna d’ascolto. «In queste decisive ultime due settimane di campagna, il nostro impegno verso Recanati raddoppia – afferma il candidato del centrodestra – vogliamo continuare ad ascoltare le vostre problematiche e condividere le nostre proposte. Per questo, oltre a essere sempre in giro per la città, la nostra sede in via Cavour 11 rimarrà aperta ogni mattina e, nel pomeriggio, dalle 17 alle 18 sarò personalmente disponibile per incontrarvi. Questa è un’ottima opportunità per scoprire meglio il nostro programma e fare le vostre osservazioni direttamente a me. Vi aspettiamo numerosi per discutere insieme come cambiare prospettiva e costruire il futuro di Recanati».

Si percepisce invece maggiormente lo “scampato pericolo” nelle parole condivise da Antonio Bravi. Che prova a caricare la squadra in vista di quella che sarebbe una vera impresa: colmare un gap ampio 20 punti percentuali. «Se potrò fare ancora del bene a questa città, lo farò – scrive il sindaco uscente – continuerò a volere solo il meglio. E se non basterà avrò la consapevolezza di aver messo tutto il mio impegno, tutta la mia competenza e tutto il mio cuore in questo progetto. Che ci ha premiati ma non abbastanza. Che non ci perdona quegli strappi che personalmente non ho mai voluto. Che reclama un cambiamento che c’è già stato e che ci ha resi la meravigliosa cittadina che siamo. Siamo al ballottaggio, in balia di un trend nazionale e internazionale forte. Ma non potevo arrivarci con persone migliori. Vi ringrazio per ogni singolo voto. Per la fiducia. Per l’affetto. E ora, rimettiamoci a lavoro».

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