L’incontro del Rotary
La dinastia di organari più longeva d’Italia ha origini nell’antico Ducato di Camerino, precisamente a Villa Corgneti della Rocchetta, dove nacque una delle più grandi dinastie italiane di costruttori di organi, quella dei Fedeli. Di questo si è parlato nell’ultima conviviale del Rotary Camerino organizzata dal presidente Nazzareno Micucci, che ha visto come relatori il prof Piergiorgio Fedeli, docente Unicam della Facoltà di Giurisprudenza e discendente della omonima dinastia, e Michel Formentelli, maestro organaro internazionale, alla presenza di numerosi soci e autorità intervenute, tra cui il sindaco Roberto Lucarelli e la presidente dell’Inner Wheel Fiorella Paino.
«E’ stata la curiosità di conoscere le nostre origini che mi ha spinto, con mio fratello Gianni, a consultare gli antichi registri dei morti, dei matrimoni e dei battesimi dell’Abbazia di San Salvatore di Acqua Pagana della Rocchetta di Camerino e quelli dell’Archivio di Stato della città ducale- esordisce Piergiorgio Fedeli– e grazie al lavoro di ricerca dell’albero genealogico siamo riusciti a ricostruire tutta la dinastia, scoprendo interessanti curiosità sui nostri avi. Nell’archivio di Stato di Camerino sono custoditi documenti notarili vergati a mano da Francesco nel periodo che va dal 1588 al 1632. Figlio di Francesco fu Fedele che, dai registri della parrocchia di Acqua Pagana, nacque a Villa Corgneti nel 1600 ed è deceduto il 3 ottobre 1687. Fedele, come il padre, svolse la funzione di notaio nel territorio della Rocchetta, dal 1621 al 1639 ed ebbe come figli Giovanni e Giacomo Filippo. Giovanni, che sulla base della documentazione esaminata è da presumersi sia stato il primo della famiglia a dedicarsi alla costruzione degli organi, svolse come da tradizione di famiglia l’attività di notaio dal 1660 al 1697».
Il sindaco Roberto Lucarelli
E’ toccato poi a Michel Formentelli, maestro organaro internazionale con un proprio laboratorio artigianale a Camerino, specializzato nella costruzione e restauro di organi a canne e di strumenti musicali da tasto, spiegare come la dinastia Fedeli abbia realizzato quasi 3000 opere in tutto il territorio nazionale, da Rovigo a Napoli, tanto da essere menzionata anche dall’Enciclopedia Treccani. «Lo stemma della famiglia Fedeli- prosegue Formentelli – è l’unico che ci risulta pervenuto ed è presente in vari organi, riproduce una mano che afferra la zampa di un cane, volendo così rappresentare la fedeltà. Tale emblema, le cui origini ci rimangono sconosciute, sembra essere stato usato per la prima volta da Feliciano e, da allora, tutti i suoi discendenti lo apposero negli organi da loro costruiti, quasi a volergli imprimere un sigillo di garanzia».
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