di Alberto Bignami (foto Giusy Marinelli)
A poco più di un mese di distanza, la Geo Barents è tornata al porto di Ancona dopo aver salvato 48 migranti, di cui nove minorenni, in acque internazionali davanti alla costa della Libia.
L’attracco alla banchina 22 è avvenuto alle 11.10, con ampio anticipo sulla tabella di marcia, prevista inizialmente per mezzogiorno.
L’imbarcazione Ong di Medici Senza Frontiere è arrivata nello scalo dorico dopo cinque giorni di navigazione.
Anche in questa occasione, la terza considerando l’attracco avvenuto il 10 gennaio scorso da parte della Ocean Viking di Sos Mediterranee e quindi il 12 gennaio proprio dalla nave di Msf, il molo è stato attrezzato con i moduli necessari per effettuare i controlli dei migranti da parte degli uomini della polizia Scientifica e della Squadra Mobile mentre a bordo avverranno quelli sanitari, da parte del personale medico, infermieristico e della Croce Rossa.
Il porto del capoluogo marchigiano era stato subito assegnato dal Ministero dell’Interno, anche questa volta con non poche polemiche proprio dovute al fatto dell’eccessiva distanza. Diversi gli appelli sui social, da parte di Msf, di poter approdare in uno scalo più vicino.
Anche nella serata di ieri, sulle mura di via XXIX Settembre, uno striscione con la scritta ‘Welcome’ è stato affisso da varie associazioni per far sentire la propria vicinanza ai migranti, in attesa di sbarcare.
Una volta che tutti i naufraghi saranno sbarcati, si procederà al loro trasferimento in apposite strutture. Sature quelle per gli adulti, nel capoluogo dorico mentre i minori troveranno allocazione nel Sistema Accoglienza e Integrazione.
Lo striscione esposto ieri sera sulle mura di via XXIX Settembre (Foto: Francesco Rubini)
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