«Palese violazione di legge nel procedimento disciplinare. Ero stato assolto con formula piena». Così il presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Riccardo Russo, in merito alla decisione del consiglio di disciplina dell’Ordine. «Tengo a precisare che io sono stato penalmente prosciolto con la formula più ampia e definitiva per “non aver commesso il fatto”. La vera notizia è che la sentenza del Tribunale penale di Macerata che ha disposto la mia assoluzione più totale è stata condivisa dalla Procura, che non la ha impugnata. La Cassazione ha dato atto espressamente che la assoluzione penale è divenuta definitiva ed è intervenuta solo ai fini civili, rimettendo alla Corte di Appello civile (non a quella penale) per il riesame delle prove. Mi auguro, anzi ne sono certo, tale riesame (che avverrà in un normale giudizio civile cui partecipano le sole parti private) confermerà che nessun risarcimento è dovuto». La vicenda riguardava la presunta aggressione ad un ex consigliere dell’Ordine, Stefano Santoni. «Il procedimento disciplinare avviene in forma doverosamente riservata, a tutela della onorabilità delle persone, e per di più il provvedimento dell’organo disciplinare locale acquista efficacia solo a distanza di novanta giorni, proprio per permetterne la impugnazione» dice Russo. Nel merito del procedimento disciplinare, aggiunge: «il provvedimento sanzionatorio è fondato su una palese violazione di legge, visto e considerato che l’articolo 653 del codice di procedura penale stabilisce che “la sentenza penale irrevocabile di assoluzione ha efficacia di giudicato nel giudizio per responsabilità disciplinare” ed è singolare che l’organo disciplinare locale di Ancona non si sia accorto di una norma tanto chiara e decisiva. Sto quindi preparando assieme ai miei legali il ricorso».
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