Da sinistra: Nicolò Martinenghi, Manuel Bortuzzo e Alessandro Miressi
di Giacomo Gardini
Al suono della sirena il campione Manuel Bortuzzo dà il via alla 24Ore di nuoto targata Arena. Ad accoglierlo, alla piscina comunale di Tolentino, una folla di tifosi, atleti e ammiratori. Tutti per Manuel. Al suo fianco, Alessandro Miressi, campione europeo dei 100 metri stile libero, e Nicolò Martinenghi, campione mondiale dei 50 rana juniores, qualificato ai prossimi mondiali della Corea del Sud.
«Non ero mai stato nelle Marche – ammette Manuel – ma a prima vista sembrano una regione splendida. Purtroppo stavolta sarò soltanto di passaggio. Tornerò presto per esplorarne le bellezze». Il sorriso di Manuel è sincero e nasconde un incredibile dose di coraggio. La stessa forza che gli ha permesso di rialzarsi dopo quanto successo a febbraio a Roma, quando è stato ferito da un colpo di pistola che lo ha lasciato paralizzato. Giorno dopo giorno, il dramma diventa speranza e Manuel “si rialza”, spinto dal calore dei suoi cari, dei suoi fan. «Anche le Marche, proprio come me, hanno affrontato una disgrazia inaspettata – racconta Bortuzzo – Nel caso del sisma, molto non dipende dalla volontà dei cittadini, quanto piuttosto dall’operato degli organi competenti. Ma non importa: tutti possiamo reagire nel nostro piccolo, proprio come ho fatto io». Per Manuel, la ricetta per tornare a vivere è fatta di pochi ingredienti, immensi nella loro semplicità: «I piccoli piaceri della quotidianità: stare con la mia ragazza, la mia famiglia, i miei amici. Ma soprattutto, il nuoto. Lontano dalla vasca non so proprio stare».
Una grande sorpresa per lui, prima che iniziasse la 24Ore. L’associazione “Il mio labrador” di Pollenza ha donato al campione un cucciolo di labrador nero. «La storia di Manuel ci ha colpiti profondamente – spiega Andrea Zenobi, presidente del gruppo -. Abbiamo subito contattato il padre, chiedendogli se avesse gradito». “Il mio labrador” addestra cani per persone colpite da disabilità motorie, perché forniscano supporto emotivo e aiuto nei piccoli gesti di tutti i giorni. «Manuel è stato felicissimo: aveva già avuto un labrador in passato – continua Zenobi -. Il cucciolo si chiamerà Roy e resterà con noi per i prossimi due anni, il tempo necessario all’addestramento. Poi spetterà Manuel coccolarlo». Tra un autografo e un selfie, la gioia dei campioncini Miressi e Martinenghi, i primi fan di Manuel: «Rivedere Manuel a bordo vasca è un’emozione grandissima – commenta Nicolò – È un guerriero: il suo sorriso e la sua grinta nascondono un messaggio che andrebbe trasmesso a chiunque». Prossimi obiettivi? «Abbiamo il trofeo Settecolli di Roma, dal 21 al 23 giugno, l’ultimo vero test per il mondiale. Poi, dritti in Corea del Sud». «Non mi aspettavo un’affluenza simile per una 24 ore – dice Miressi – l’organizzazione e l’accoglienza generale sono incredibili». I tre atleti erano a bordo vasca alle 19, per dare il via alla manifestazione. Durante le prossime 24 ore verrà celebrato lo sport a 360°, non solo in vasca: musica, divertimento e tanta solidarietà con l’iniziativa di crowdfunding promossa dalla Fin “Give #TuttiConManuel”. Un’azione concreta di sostegno alle cure che il campione dovrà sostenere per tornare a trionfare in vasca.
Manuel con il papà e il cucciolo Roy, insieme a Andrea Zenobi
Alessandro Miressi
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