Ospedale da campo, il libro di memorie di Filippo Petroselli
La storia di Filippo Petroselli, il medico “antieroe” della Grande guerra. Sarà presentato giovedì 12 alle 18, nel polo Pantaleoni dell’Università di Macerata, il libro “Ospedale da campo. Memorie di un medico cattolico, dalla guerra di Libia a Caporetto” (edizione Rubbettino), a cura di Gianni Scipione Rossi. All’iniziativa, organizzata dall’Ateneo con il patrocinio della Prefettura, dell’associazione Mutilati e invalidi di guerra e della diocesi, interverranno il rettore dell’Unimc Francesco Adornato, il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi e il prefetto Roberta Preziotti. Parleranno del testo Angelo Ventrone, ordinario di Storia contemporanea nell’ateneo, e il curatore Gianni Scipione Rossi.
“Ospedale da campo” raccoglie le memorie di Filippo Petroselli, giovane ufficiale di Sanità in servizio prima in Libia e poi nella guerra ‘15-‘18. Nato a Viterbo in una famiglia originaria di Cingoli (il prozio Tommaso Gallucci era vescovo di Loreto), Petroselli è intriso di spirito cristiano, e in lui amor di patria e pietà per il costo umano della Grande Guerra si confondono in una lettura critica degli eventi. Scritte nel 1920-21, le sue memorie antiretoriche, talvolta ironiche, talvolta cupe, sempre realistiche, aprono uno spaccato sul clima culturale italiano del travagliato secondo decennio del Novecento. Risorgimentale “riluttante”, formatosi in un ambiente familiare e sociale clericale, il primo conflitto mondiale è stato per Petroselli, molto legato alla missione dei cappellani militari, l’«inutile strage» di Benedetto XV.
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