I radicali
di Monia Orazi
Sisma: è partito questa mattina da Camerino il “processo” allo Stato indetto dal Tribunale delle Libertà Marco Pannella, dal City Park, il cuore commerciale della città ducale. Collegamento in diretta di Radio Radicale, cittadini indignati che hanno lasciato la loro testimonianza delle gravissime difficoltà che ancora oggi si trovano a dover affrontare, a quasi un anno dalle prime scosse. Sul banco degli imputati tutti i principali attori della gestione del post terremoto, dall’emergenza alla ricostruzione, nessuno escluso: dal commissario Errani, al capo di protezione civile Curcio, al governo, all’amministrazione regionale. L’avvocato Maria Carolina Farina ha letto il capo di accusa. Nel mirino dei due “pubblici ministeri” la mancata rimozione delle macerie, il non aver garantito le casette nelle zone di residenza, l’impossibilità per i privati di installare nel loro giardino delle casette provvisorie, la mancata assistenza ad agricoltori ed allevatori, nel terribile periodo invernale. “Per evitare il rischio che si ripetano abusi consumati in passato e legati ai modelli emergenziali, lo Stato ha optato per modelli normativi complessi, volti a tutelare astrattamente il controllo e la trasparenza delle procedure a scapito dell’efficacia degli interventi – hanno detto i radicali – l’ipertrofia normativa ha prodotto 3 decreti legge e ben 29 ordinanze del commissario straordinario Vasco Errani, dieci delle quali intervenute a modificare le precedenti, dando vita ad un complesso sistema di norme di difficile interpretazione ed applicazione, con le conseguenti paralizzanti incertezze per i cittadini, i tecnici e gli uffici preposti”.
Sono stati poi dati i numeri che fotografano l’immobilismo e la criticità della situazione attuale: su 2 milioni e 300mila tonnellate di macerie ne sono state raccolte meno dell’8% pari a 176mila tonnellate. Ad oggi sono 9mila le persone nelle quattro regioni colpite ancora ospitate in alberghi, lontane dai comuni di origine. Su 3620 casette da installare in 51 comuni del cratere, solo 326 sono quelle consegnate e soltanto 218 quelle che sono effettivamente abitate, concentrate ad Accumuli, Amatrice e Norcia. Prima di giungere al posizionamento definitivo delle casette servono ben 11 provvedimenti tra Comune, Regione e Stato. Denunciati ritardi nell’erogazione del Cas (contributo autonoma sistemazione). “Coloro che hanno provveduto, a proprie spese, alla realizzazione e al posizionamento di una soluzione abitativa anche temporanea su terreni di proprietà (ad esempio accanto alla casa inagibile, o accanto alle stalle o alle serre), sono stati infatti destinatari di ordinanze di demolizione e sono stati denunciati per abusivismo edilizio”, hanno spiegato gli avvocati del tribunale delle Libertà. Ritardi anche nei sopralluoghi, ne sono stati fatti soltanto 184mila e 700, su 208mila richieste, ne mancano 23mila, di cui 19mila e 200 solo nelle Marche.
Il 31 luglio scade il termine per presentare i progetti per la ricostruzione leggera e serve allegare l’esito del sopralluogo, inoltre alla domanda di contributo va allegata anche la scelta dell’impresa esecutrice dei lavori, individuata in modo concorrenziale, tra quelle iscritte alla speciale anagrafe individuata da Errani. “Per effetto di tali norme, sono escluse dalla ricostruzione la maggior parte delle imprese locali di piccola e media dimensione – hanno denunciato i radicali – con conseguenze in termini di mancato rilancio del tessuto produttivo locale già messo in ginocchio dal sisma, mentre per altro verso, le sole imprese che potranno partecipare alla ricostruzione, essendo l’affidamento determinato in base al criterio del massimo ribasso del prezzo, tenderanno ad effettuare i lavori di ricostruzione al risparmio”. Non è stata trascurata la difficile situazione delle attività economiche. “Sono decine di migliaia gli agricoltori e gli allevatori che hanno perso tutto, gli artigiani e i piccoli imprenditori che si ritrovano con la propria attività annientata – hanno concluso i radicali -. Solo nel settore agricolo Coldiretti ha stimato danni per 2,3 miliardi per 25mila aziende agricole nei 131 comuni terremotati di Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo”. In autunno gli illustri imputati saranno chiamati a deporre, alla fine le carte del processo saranno presentate in un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Presente per Camerino l’ex sindaco Dario Conti, rappresentanti dei comitati dei terremotati, semplici cittadini e commercianti, era stato dato per presente il sindaco Gianluca Pasqui, che invece non è intervenuto.
...voglio proprio vedere se qualcuno verra' condannato....!!!
Purtroppo un inutile perdita di tempo e risorse...
ci risiamo, arieccoli...
Tutte pagliacciate a scopo pre elettorale... Solo una rivolta popolare contro questo governo di abusivi può restabilire la demograzia.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati