Santa Maria in Via
“Noi abbiamo inviato il progetto preliminare per la sistemazione della chiesa di Santa Maria in Via il 27 dicembre ed è ancora al vaglio del Ministero dei Beni culturali, che cos’altro dovevamo fare?”. Questa la replica del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che rimanda al mittente ogni altra ricostruzione sulla situazione di “imperdonabile ritardo – dice il primo cittadino – sulla chiesa che tra l’altro è la mia parrocchia ed è l’edificio di culto a cui sono più legato in assoluto”. Il problema è che “l’edificio è sottoposto a vincolo e quindi ogni intervento deve essere approvato dal Mibact – spiega Pasqui -. Noi ci siamo mossi fin dalla scossa del 24 agosto. Poi a ottobre è accaduto quel che è accaduto e ogni giorni abbiamo sollecitato interventi”.
Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino
Il primo sopralluogo del gruppo tecnico di supporto, a cui hanno partecipato anche il parroco Mariano Blanchi e l’ingegnere Roberto Gagliardi, risale al 10 dicembre. Il Comune, una volta inviato il progetto preliminare per la messa in sicurezza, non ha potuto fare altro. “Secondo la circolare della Protezione civile – dice il sindaco – il Comune può realizzare opere solo per la salvaguardia dell’incolumità pubblica. Dato che la chiesa è in zona rossa, di fatto, l’incolumità pubblica era già tutelata”. Pasqui ha anche fatto presente la situazione al ministro Dario Franceschini, a febbraio, e poi ha nuovamente chiesto un sopralluogo a marzo. “I ritardi sono a mio avviso gravissimi ma non si possono imputare al Comune – conclude Pasqui -. Le inopportune voci che circolano in questo ultimo periodo hanno il sapore dello sciacallaggio politico”.
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