di Monia Orazi
Centoundici chiese da riparare, per un importo complessivo di 29 milioni e 152mila euro. L’obiettivo è quello di ridare luoghi di culto ai paesi del cratere che sono rimasti senza chiese agibili in cui celebrare le funzioni religiose. E’ questo lo scopo dell’ordinanza numero 32, uscita dall’ufficio del commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani due giorni fa, in cui sono riportate ben quattordici chiese dell’arcidiocesi di Camerino, la più danneggiata dal terremoto, che era rimasta fuori dalla prima ordinanza per motivi burocratici (leggi l’articolo). A Bolognola via libera ai lavori della chiesa di San Nicolò, a San Michele Arcangelo di Ripe San Ginesio, chiesa dell’Annunziata a Montalto di Cessapalombo, chiesa Ss.mi di Maria a Montecavallo, Santa Maria Assunta a Pian di Pieca di San Ginesio, Santa Maria delle Grazie alle Mosse a Camerino, Santa Maria Assunta a Pievefavera di Caldarola, santuario Madonna dei Lumi a San Severino, San Vittorino di Pioraco, San Lorenzo al Lago di Fiastra, chiesa del cimitero di Castelsantangelo, chiesa di Sant’Eustachio a Belforte, chiesa di Santa Maria ad Esanatoglia, chiesa di San Barnaba a Spindoli di Fiuminata.
Fuori diocesi di Camerino ma sempre in provincia di Macerata si potranno riparare le chiese di San Michele Arcangelo e Santi Vito e Patrizio (Chiesanuova) a Treia, chiesa dei Santi Lorenzo e Ilario a Corridonia, San Nicolò da Bari a Moscosi di Cingoli. Sono ricomprese nell’ordinanza anche una serie di chiese di Matelica: Santa Maria delle Grazie a Braccano, San Fortunato a Poggeto, San Vincenzo Martire a Colli, San Giovanni Battista a Colferraio, San Michele Arcangelo a Rastia di Matelica. A queste si aggiunge la chiesa di Santa Chiara a Sarnano. Si tratta di lavori sotto la cifra dei 300 mila euro, per chiese che hanno riportato danni lievi, aperte al 24 agosto, riparabili anche con interventi strutturali locali. I lavori dovranno essere eseguiti con procedura semplificata e con tempi burocratici più veloci, da parte degli enti proprietari delle chiese o dal ministero per i Beni culturali, che attueranno le gare a procedura negoziata, senza bando. Entro il 21 luglio dovranno essere presentati i progetti definitivi presso l’ufficio speciale per la ricostruzione. Nell’ordinanza sono comprese chiese delle quattro regioni del cratere, ma anche di grandi città come Pesaro, Perugia, Fermo, Ascoli e San Benedetto. Per le chiese della diocesi di Camerino saranno spesi 2 milioni e 770 mila euro, per la diocesi di Fabriano-Matelica 1 milione e 210 mila euro, per la diocesi di Macerata-Cingoli-Treia un milione e 150 mila euro.
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Prima le case
Prima le case, Treia tra due anni scuole nuove,,,, siamo fiduciosi le case le avranno già ristrutturate,,,,,, altrimenti io protesterei
Prima le case dei poveri . Le chiese ci deve pensare il vaticano dato che nm pagano le tasse.
Mi raccomando ripariamo prima le chiese così la gente avrà un posto dove andare a pregare per una casa… che schifo…
Che si arrangi il vaticano con i soldi che ruba da una vita……..e comunque la chiesa in foto se la buttano giu e non la ricostruiscono,fanno un favore a tutti!!!!!
I santi stanno bene in paradiso ( per chi è credente )
I cittadini invece in terra no, perché soffrono….
prima le persone
poi, dopo, le anime
A meno che non ci sia un progetto di farci diventare tutte anime ….
Così poi andranno a dormire tutti nelle chiese
Bolognola <3
Lo stato Vaticano il più ricco…….può anche r icostruirle lui le chiese invece di andare a toccare soldi che sicuramente ci sarà bisogno x le case che non sono poche……
Che schifo….. io ho casa inagibile e ancora non si sa niente di niente….. quando passo davanti alla cattedrale di s.maria a Matelica e vedo che sono gia iniziati i lavori , mi viene da vomitare pensando agli altri che come me stanno aspettando da mesi…….
Ma tutti questi soldi non è meglio prima la ricostruzione per i terremotati ?????????
Primaaa rifaaate le case le chiese non servono
Mi sa che hanno fatto male i conti….solo a Matelica ne abbiamo una decina inagibili !
È il bello è che l’8 per mille destinato allo stato andrà anche lui alla ricostruzione delle chiese.
Io sono d’accordo sulla necessità di restituire alle comunità i loro monumenti. Ma alcune delle chiese elencate non hanno nessun interesse artistico, e si sarebbe potuto aspettare la fine della ricostruzione delle case e degli edifici civili prima di metterci mano.
Se non si fanno le case chi andra’ in chiesa e scuola??????
Si bravi continuate a ricostruire le chiese e lasciate la gente in posti inagibili o tendopoli. O magari fateli scannare per 4 casette messe a sorteggio.