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Macerie, il piano regionale:
1 milione di tonnellate da rimuovere

SISMA - Nel Maceratese sono 482mila. Il governatore Ceriscioli: "A pieno regime ne smaltiremo 2.500 al giorno". Finora rimosse 71mila

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Macerie di una casa

 

Macerie, definiti i dati del piano regionale. Nel Maceratese sarà rimosso quasi mezzo milione di tonnellate di rifiuti del sisma. In tutto, nelle Marche, si parla di un milione di tonnellate. Sinora sono state rimosse circa 71mila tonnellate. Il piano prevede la rimozione di 482mila tonnellate di macerie nel Maceratese, 563mila nell’Ascolano, 41mila nel Fermano. «Come previsto, una volta completati i piani – spiega il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – la quantità di macerie stimate è cresciuta notevolmente, ma la loro rimozione, cominciata a marzo, procede senza sosta. Ringrazio i Comuni che stanno collaborando con gli uffici della Regione. Circa 1.200 tonnellate al giorno e a regime arriveremo a 2.500 al giorno per un costo di 50 euro a tonnellata per carico, trasporto, cernita, separazione e recupero». I siti per la raccolta individuati dalla Regione sono: area Unimer ad Arquata del Tronto, area località Piane di Chienti a Tolentino (gestita dal Cosmari) località Stallo, ex cava a San Ginesio (sito gestito dal Cosmari), capannone industriale a Monteprandone. Le operazioni di smaltimento, spiega la Regione «sono particolarmente delicate e complesse: i gestori devono infatti raggiungere e caricare le macerie dai vari siti, resi accessibili dalle ordinanze dei sindaci, una volta proceduto con le eventuali demolizioni degli edifici pericolanti e la messa in sicurezza delle strade e delle possibili frane. Inoltre durante la rimozione gli operatori pongono particolare attenzione per esempio ai rifiuti speciali, come l’amianto che viene separato e gestito con procedura speciale». Il materiale, prima di essere rimosso, viene classificato in tre classi: la prima è quella di interesse culturale e architettonico gestita direttamente dal Mibact, per la seconda viene fatta una selezione dai gestori insieme ai funzionari del Mibact, solo alla fine viene classificata e identificata come un rifiuto urbano e quindi caricato e trasportato nei siti di deposito temporaneo per la gestione complessiva, così come previsto dal piano regionale di rimozione macerie: selezione, cernita e avvio dei materiali al recupero.



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