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“Le spighe della rinascita”:
il primo raccolto dopo il sisma

SAN SEVERINO - Centinaia di agricoltori si sono riuniti nell'azienda agricola Fucili per un significativo momento di condivisione. Coldiretti ha fatto il punto della situazione: "Donati 600mila litri di gasolio a 800 aziende"

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Le operazioni di raccolta di questa mattina

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Nel cratere si raccolgono “le spighe della rinascita” frutto della prima produzione dopo il sisma che ha colpito pesantemente l’entroterra maceratese. Centinaia di agricoltori hanno partecipato questa mattina al rito Per sostenere quanti si trovano in difficoltà è partita una enorme campagna di solidarietà che ha portato ben 600mila litri gratuiti di gasolio a 800 aziende.

Nelle aree colpite dal terremoto crolla del 15% il raccolto di grano per effetto congiunto del maltempo e della riduzione dei terreni seminati dopo le scosse, mentre la produzione di latte è calata addirittura del 20% anche per la chiusura delle stalle. E’ quanto stima la Coldiretti all’incontro con agricoltori provenienti da tutte le regioni colpite dal sisma di Lazio, Marche Umbria e Abruzzo che si sono dati appuntamento alla Fattoria Fucili di San Severino con l’entrata in azione per la prima volta delle mietitrebbie per raccogliere le prime “spighe della rinascita”. Agricoltori e allevatori sono riusciti a garantire la produzione della maggior parte delle tipicità delle zone terremotate, dalla pregiata Lenticchia di Castelluccio con la nuova produzione presto in arrivo, al Ciauscolo, il caratteristico salame spalmabile marchigiano, seppur con un calo di produzione stimato nel 15%, a causa del crollo dei laboratori di trasformazione. Lo stesso discorso vale per il Pecorino dei Sibillini, per il quale le quantità sono calate del 10-15%. Ma non mancano all’appello neppure altre specialità, come la patata rossa di Colfiorito, lo zafferano, il tartufo, il prosciutto di Norcia Igp e la cicerchia. Al termine si è svolta la “festa” della trebbiatura all’insegna della colazione contadina che, come tradizione vuole, raccoglie i frutti di una anno di lavoro.

Nelle campagne terremotate durante l’inverno si è verificata una vera strage di oltre diecimila animali per l’effetto congiunto delle scosse e del maltempo che hanno fatto crollare le stalle e costretto gli animali al freddo e al gelo, con decessi, malattie e diffusi casi di aborto. Ma a pesare, secondo la Coldiretti, è anche la speculazione in atto sul prezzo del grano (5 chili per un caffè) che nelle aree terremotate è ancora più dolorosa.

Per consentire la normale esecuzione dei lavori estivi nelle campagne terremotate è partita la piu’ capillare iniziativa di solidarietà mai realizzata fino ad ora con la consegna gratuita del gasolio necessario alle aziende agricole gravemente danneggiate per effettuare le operazioni di raccolta, di lavorazione dei terreni e di trasporto di mangimi per gli animali e di prodotti agricoli e alimentari. L’operazione  è realizzata senza alcun contributo pubblico da Coldiretti, Consorzi agrari d’Italia, Eurocap petroli e del Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo che hanno messo a disposizione un fondo a sostegno di un’iniziativa che consente di consegnare agli imprenditori agricoli danneggiati delle regioni colpite dai sismi del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016, un quantitativo consistente di carburante agricolo, che concorrerà all’esecuzione delle principali pratiche colturali estive. Sono circa 800 gli agricoltori danneggiati che usufruiranno del “buono gasolio” in tutte regioni terremotate Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo con una attribuzione personale effettuata sulla base della richiesta dell’anno precedente le scosse. Le assegnazioni andranno, in base alle necessità delle imprese, da un minimo di 100 a un massimo di 2mila litri, al fine di riuscire a dare un contributo il più possibile omogeneo. Complessivamente – spiega la Coldiretti – saranno consegnati gratuitamente dai Consorzi Agrari alle aziende agricole ben 565.260 litri di gasolio. Tra le iniziative di Coldiretti anche il conto corrente “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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A quasi dieci mesi dalla prima scossa sono ancora sfollati quasi la metà degli animali sopravvissuti che non possono ancora essere ospitati nelle stalle provvisorie che sono state realizzate e rese operative al 55% del fabbisogno, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che sono stati realizzati anche il 53% dei fienili provvisori necessari. A ciò si aggiunge l’abbandono forzato delle popolazioni, trasferite sulla costa, e la fuga dei turisti che ha fatto venir meno la clientela, mettendo in grave difficoltà le aziende agricole che non hanno più un mercato locale per i propri prodotti. A pesare – sostiene la Coldiretti – è anche la situazione di crisi in cui versa l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare. Secondo il monitoraggio della Coldiretti solo il 57% degli agriturismi danneggiati dal sisma ha ripreso l’attività in maniera completa, anche se la maggioranza si sta attrezzando per la stagione estiva.

Per consentire la normale esecuzione dei lavori estivi nelle campagne terremotate è partita la più capillare iniziativa di solidarietà mai realizzata fino ad ora con la consegna gratuita di 600mila litri di gasolio necessario a 800 aziende agricole danneggiate per effettuare le operazioni di raccolta, di lavorazione dei terreni, di trasporto di mangimi per gli animali e di prodotti agricoli ed alimentari. L’operazione è realizzata senza alcun contributo pubblico grazie all’impegno di Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Eurocap Petroli e del Consorzio Cooperativo Finanziario per lo Sviluppo.

Nelle aree rurali terremotate – conclude la Coldiretti – si contano danni diretti e indiretti per 2,3 miliardi tra strade e infrastrutture, case rurali, stalle, fienili, magazzini, ma anche stabilimenti di trasformazione, rivendite, macchine agricole, macchinari di lavorazione e animali morti e feriti ai quali vanno aggiunte le perdite per il crollo della produzione di latte e delle coltivazioni e per gli effetti negativi sul commercio per la fuga dei turisti e dei residenti.



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