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La ricostruzione con un sorso di caffè

SAN SEVERINO - Il comune veneto di San Bonifacio ha organizzato diverse iniziative per aiutare i terremotati settempedani. Gli ultimi progetti sono una raccolta fondi e una lotteria dove il primo premio è un viaggio nel Maceratese

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Crolli a San Severino in seguito alla scossa del 30 ottobre (foto di Federico De Marco)

 

Solidarietà dalla provincia di Verona, il comune di San Bonifacio raccoglie fondi per i cittadini terremotati di San Severino. Dopo una serie di iniziative già realizzate, il borgo veneto si è impegnato nel progetto “Un caffè per ricostruire”, realizzato dal gruppo comunale di Protezione civile in collaborazione con il Gruppo alpini. Lo scopo? Aiutare la ricostruzione delle scuole settempedane sorseggiando un espresso. Ma per raccogliere fondi da stanziare per la ricostruzione è stata ideata anche una lotteria. Molti i premi in palio tra cui il primo che consisterà proprio in un weekend di soggiorno da trascorrere proprio a San Severino. Un’occasione per conoscere da vicino la situazione delle nostre zone e per capire che il contributo che verrà donato non andrà certamente sprecato. Alla proposta del Comune di San Bonifacio hanno risposto tantissime associazioni: l’Aido, il Gruppo di acquisto solidale di Prova, il Coro delle Fontanelle, il Club alpino italiano San Bonifacio, l’Avis di Prova, l’Auser e il Gruppo Alpini San Bonifacio. E le iniziative non finiscono qui. Venerdì scorso la libreria Bonturi ha inserito nella programmazione degli “Incontri d’autore” la presentazione del libro “La rosa del mio giardino” di Giammario Borri. L’autore, docente di Paleografia latina e Diplomatica all’Università degli studi di Macerata e rettore dell’Uteam, l’Università della terza età dell’alto Maceratese, vive con moglie e tre figli a San Severino Marche. In seguito agli eventi sismici del 24 agosto ha avuto la casa lesionata e si è trasferito in un appartamento in affitto, che ha dovuto presto lasciare in seguito alle scosse successive, le quali hanno causato anche il crollo della prima casa. Nelle pagine del suo libro raccoglie appunti e riflessioni, a volte ironiche e altre emotive, sugli eventi sismici con lo scopo di allentare la tensione e proporre parole tonificanti per rinforzare la fragilità post-sisma, alimentare la speranza e riprendere il cammino. Borri devolverà il ricavato della vendita del libro all’acquisto di un pulmino 9 posti per le persone disabili del Centro diurno “Il Girasole” per agevolarne lo spostamento nelle zone terremotate. Nelle scorse settimane l’autore ha presentato la sua opera anche al Salone del Libro di Torino.



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