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(In alto la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)
di Monia Orazi
Il terremoto non ferma la scuola, due maestre sono tornate in cattedra senza più la loro casa, ma con la determinazione di voltare pagina ed iniziare in serenità il nuovo anno scolastico che si è aperto oggi. “Casa mia è inagibile, ho dormito tre giorni in auto ed ora vivo in tendopoli – racconta l’insegnante Lina D’Angelo, 59 anni di Castelsantangelo – speriamo che arrivi presto un modulo abitativo dove posso vivere tranquilla. Stiamo in ansia, speriamo che piano piano, si sentano meno scosse. A casa ho paura ad entrare, sono andata poche volte per prendere una gonna o altri oggetti che mi servivano, siamo qui e andiamo avanti”.
Lina D’Angelo
Le fa eco Anna Cianconi, davanti a lei i vivaci bimbetti della prima elementare: “Adesso vivo in roulotte, casa mia è inagibile. E’ una desolazione ed una tristezza vedere Castelsantangelo nel silenzio, un paese bello che ha conservato l’architettura di una volta. Chi aveva soltanto sentito il racconto del terremoto, lo ha provato sulla propria pelle. C’è un grosso timore per la futura ricostruzione, qui a scuola dimentico i problemi, riesco a rigenerarmi, i bambini mi danno una grande energia”. Afferma la giovane maestra Simona Cifaldi: “Abbiamo paura e siamo in ansia, ma la scuola è un modo per ritrovare la quotidianità, i bambini li vediamo pronti, ce la mettiamo tutta ed andiamo avanti”. E’ la nuova scuola costruita dopo il sisma del 1997 ad accogliere tutti i piccoli alunni dalla scuola dell’infanzia alle medie, provenienti anche da Castelsantangelo ed Ussita, per il primo giorno di scuola dopo un nuovo terremoto che ha devastato i tre piccoli centri. Di fronte l’edificio “Pietro Capuzi” che ospitava la scuola materna e dell’infanzia è inagibile.
Anna Cianconi
Un centinaio di scolari, accompagnati da mamme, papà e nonni, attendono allegramente l’inizio della piccola cerimonia, voluta dal sindaco Giuliano Pazzaglini, per rendere più allegro l’inizio della scuola. “Questa struttura presenta tutti i requisiti di sicurezza per permettere ai bambini di frequentare tranquilli l’anno scolastico, per sgomberare il campo da dubbi i genitori possono entrare e vedere personalmente con i propri occhi – spiega Pazzaglini – la scuola per noi è un’istituzione fondamentale per sopravvivere. Sinora abbiamo fatto da soli, ora ci sono ritardi che non sono più accettabili”. Accanto a lui l’altro sindaco del terremoto, Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera: “Il primo giorno di scuola è importante, è quello che ci ricordiamo tutti. Vogliamo che i nostri ragazzi continuino a studiare qui, siamo insieme per dire che questo è un unico comprensorio, il nostro impegno, con forza e tenacia, è quello di difendere il nostro territorio”.
Simona Cifaldi
Tra il timore dei genitori che portano per la prima volta i loro figli a scuola ed il sorriso di chi ha già affrontato questa esperienza, sono i ragazzini di terza media a prendere per mano i piccoli della prima elementare in un ideale passaggio di testimone. Tra le mamme, la scuola viene vista come un segnale di forte normalità. Spiega Anna Skrobisz: “Per noi è difficile, una frana è caduta vicino casa (a Visso, ndr), è nuova non ha avuto problemi con il terremoto finché sono caduti i massi. Aspettiamo di sapere quando potremo rientrare. Almeno tornando a scuola i bambini sono contenti”. Non ha più una casa ma non ha perso il sorriso Anna Rinaldi Pilotti: “Il terremoto va per conto suo, fa la sua parte. Casa nostra è inagibile viviamo in un campeggio, ringraziamo chi con il suo grande cuore lo ha messo a disposizione. Il sisma a modo suo è terrificante, ma ci si adatta. Nel camping c’è molto verde e tanto spazio per i bambini, stanotte siamo stati invasi dalle formiche. Quello che mi spaventa è che nessuno ci aiuta, c’è tantissima burocrazia. Ci sono moduli da riempire con le informazioni a metà, qui si allungano i tempi e questo mi spaventa”.
Il kit donato agli studenti
Un grande sorriso ed il volto sereno caratterizzano Margherita Lemmi, di professione geologa: “L’inizio della scuola è un segnale importante per tutta la nostra comunità, Visso, Castelsantangelo ed Ussita sono i tre comuni più colpiti e per i bambini tornare in classe è un altro piccolo passo verso quel ritorno alla normalità di cui tutti abbiamo voglia”. Prima di iniziare la scuola ai bambini viene donato uno zainetto con dentro quaderni, penne, colori e materiale scolastico differenziato, in base alla loro età.
Si tratta di un regalo preparato grazie alla raccolta fondi dell’Avis e della Pro Loco di Pievebovigliana, con i presidenti Roberto Stefani e Simone Marchetti: “Abbiamo voluto aiutare chi ha avuto il terremoto vicino casa nostra, è bello vedere i bambini sorridere”. A coordinare la preparazione dei kit i volontari Macerata Soccorso guidati da Adriano Salvucci ed i ragazzi del Gus, tutti presenti in questi giorni nella tendopoli di Castelsantangelo.
Sarah Burn
A dare i pacchi ai bambini c’è una volontaria speciale, la 30enne Sarah Burn, da Vancouver, che si trova a Macerata per gli studi in relazioni internazionali: “Sono qui perché ho sentito a Macerata il terremoto e volevo dare una mano. Anche in Canada faccio volontariato e mi occupo di soccorsi in montagna. Da noi si fanno spesso le simulazioni a scuola perché ci aspettiamo un grande terremoto. Mi era capitato di sentire qualche piccola scossa, ma mai così forte come a Macerata, è durato due settimane. Qui la gente ha un grande cuore, è stato bello vedere momenti di grande solidarietà, in cui tutti si aiutano”.
Anna Rinaldi Pilotti
Margherita Lemmi
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