Pietro Cardurani nel cortile della sua ditta, danneggiata dalla frana
Anna Skrobisz
di Federica Nardi
«La frana», ha esclamato Anna Skrobisz alle 3,50 quando si è accorta che quel frastuono che sentiva fuori casa non era il terremoto. «Mi sono affacciata e ho visto una nebbia fitta di polvere e ho capito che crollavano pietre dalla montagna, ho avuto paura e sono scappata con i bambini». Anna ha 38 anni e vive a Visso nella villetta accanto alla ditta di suo marito, la Cardurani Pietro, che si occupa di autotrasporti e movimento terra. Ieri notte era a letto sveglia con i suoi due bambini quando un pezzo di montagna si è staccato ed è caduto a pochi metri da casa sua (leggi l’articolo). Massi enormi, alti quanto una persona, che hanno schiacciato un camion, e devastato la pavimentazione del cortile dell’azienda. A causa della frana il sindaco Giuliano Pazzaglini ha dovuto chiudere un tratto di strada per la Valnerina. Due crolli in tutto, «uno verso le 3,15, più piccolo, e uno alle 3,50 – racconta Anna -. Un rumore indescrivibile. Sentivo un continuo rumore di sassi venire giù». La scorsa notte in casa sua, su cui ora pende l’ordinanza di evacuazione a causa del rischio frane, dormivano anche altre persone: Cinzia Chiaretti con i due figli e Tiziana Tarragoni, entrambe amiche di famiglia. «Ho preso i bambini che dormivano con me e ho urlato per avvisare le altre – dice Anna – Mentre mi vestivo per scappare ho chiamato i vigili».
Tiziana Tarragoni
Anche Tiziana a quell’ora era sveglia: «ho pensato: mamma mia com’è strano questo terremoto – dice la donna, 56 anni, ex giornalista che vive a Visso da poco più di un anno – ho fatto per alzarmi e poi ho sentito la voce di Anna che gridava “la frana, la frana”». Dormiva invece Cinzia, che anche se ora sorride per sdrammatizzare insieme alle sue amiche, ammette che «la paura è stata tanta». Tanto spavento anche per i bambini che oggi, alla luce del sole e passato lo choc iniziale, collezionano le schegge bianche cadute dalla montagna e osservano incuriositi il papà al lavoro per sistemare la frana.
Pietro Cardurani sul muletto
Pietro Cardurani, titolare della ditta, era fuori città ieri notte. Oggi sul muletto con cui sposta le centinaia di pietre che invadono il cortile fa la conta dei danni: «il camion, due spartineve, la recinzione, la parete e la porta del capannone, il container – dice – Saranno almeno 100mila euro di danni». E non è la prima volta, dice Anna, che una frana colpisce l’azienda: «Nel 2015 un altro masso è caduto dalla parete che sovrasta casa sua «e ha colpito il camion – racconta – stiamo ancora aspettando i soldi del risarcimento, nessuno si prende la responsabilità di questa montagna». Salvi anche gli animali. Il cane della famiglia Cardurani è vivo per miracolo. Il suo nome è «Black – dice Anna –. Ieri notte era nella cuccia che è stata colpita da una pietra. È rimasto bloccato lì». Il cucciolo nero, di razza corsa, è stato salvato dai vigili del fuoco Macerata arrivati sul posto. «Il vigile l’ha abbracciato e l’ha tirato fuori – dice Anna – anche lui si è preso uno spavento». Ora la famiglia Cardurani dovrà cambiare casa in attesa che la montagna venga messa in sicurezza. «Abbiamo ricevuto tantissime offerte di solidarietà da amici e parenti – dice Anna – decideremo cosa fare». Per contenere la roccia domani i pompieri sistemeranno una rete. Quella che c’era prima è stata distrutta dal crollo. A cambiare sede sarà anche il magazzino della Croce rossa di Visso, che per l’emergenza terremoto aveva sistemato molto materiale in uno spazio messo a disposizione da Cardurani. Il magazzino è illeso ma l’ordinanza di sgombero include tutte le strutture sotto la montagna. «Avevamo catalogato tutto – dice Giovanni Casoni, presidente della Croce rossa di Visso – ora lo dovremo spostare, abbiamo già chiesto al sindaco uno spazio da usare come deposito ma questa mattina ho dovuto dirottare un camion di aiuti a Sassoferrato perché non sapevamo dove mettere la roba».
Pietro Cardurani con il suo gatto Trilly
La casa della famiglia Cardurani
Uno dei massi caduti
Il tratto di strada chiuso a causa della frana
Il cagnolino Black
La cuccia colpita dalla frana
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Mi dispiace. E tocca anche dire che “è andata bene”, visto che la raccontano.
Mi dispiace tanto Anna, un abbraccio forte a tutti voi
mi dispiace e vi faccio tanti auguri
Un’ abbraccio Anna,speriamo che tutto finisca presto