Gabriela Michetti, vice presidente dell’Argentina, festeggia con il 57° presidente della Repubblica Argentina Mauricio Macrì
Gabriela Michetti con il giornalista Tullio Zembo
di Marco Ribechi
Macerata caput mundi sia ad oriente che a occidente. Dopo la crescente amicizia dimostrata nei confronti della Cina grazie alle relazioni secolare intessute da Padre Matteo Ricci anche l’Argentina rivela un grandissimo attaccamento alla città. Dal Sudamerica fanno sapere che la vice presidente dell’Argentina, Gabriela Michetti, ha dichiarato il suo amore smisurato per Macerata, città da cui manca da molti anni. L’Argentina è una Repubblica Presidenziale quindi Michetti ricopre una delle più alte cariche dello Stato e in passato è stata anche vice sindaco di Buenos Aires. E per capire il motivo del suo attaccamento alla città dello Sferisterio non ci vuole poi molto, basta guardare il suo cognome che tradisce evidenti origini maceratesi. «I Michetti, i miei nonni, sono di Macerata – spiega la vice presidente al giornalista Tullio Zembo de L’italiano, un quotidiano argentino stampato direttamente in lingua italiana e distribuito in Argentina – quando passammo in città guardammo la guida telefonica e trovammo un mucchio di Michetti. Avremmo voluto visitarne alcuni, ma non avevamo relazioni con parenti italiani, i contatti si erano interrotti già molto tempo prima e mio padre non li conosceva proprio». Come molti altri argentini anche il vice presidente della Nazione ha origini italiane che però il tempo e la distanza hanno affievolito.
Gabriela Michetti
Non si è attenuato però il senso di appartenenza all’Italia. «Tutti i nonni e i bisnonni sono italiani – continua Michetti – I loro cognomi sono Michetti, Illia, Ferri, Del Giorgio, Marucci, Scuffi, Borsi, Copari. Tutti italiani. Ricordo che, quando studiavo Relazioni internazionali un giorno andai a casa di un compagno giapponese. Il nonno ad un certo punto mi disse: ‘Gabriela tu eres italiana no?’ . Gli domandai perchè e lui mi rispose: ‘Per l’espressione, la passione, il modo di parlare muovendo le mani, come comunichi le tue idee’. Insomma io sono convinta che uno l’italianità la porta dentro e per me è sempre stato un motivo di vanto perchè amo l’Italia dove mi sento a casa. L’unica volta che viaggiai con i miei genitori in Italia da bambina, il giorno che partimmo io piansi perché volevo rimanere. Facemmo tutta la costa sud arrivando a Bari, poi risalimmo a Rimini e a Venezia. Naturalmente passammo per Macerata, città che mi è rimasta nel cuore». Gabriela Michetti riceverà il “Premio L’Italiano a la Excelencia en la Italianidad”, una sorta di oscar per italiani in Argentina, proprio il 31 agosto che a Macerata coincide con i festeggiamenti del patrono San Giuliano. Una doppia combinazione da cui potrebbe nascere qualcosa di costruttivo. «Circa la metà della popolazione Argentina ha origini italiane – spiega Gian Luigi Ferretti, editore del quotidiano L’italiano – apprezzano molto gli abitanti del Belpaese e questo è evidente se si entra in un negozio o in un taxi, partono i ricordi di nonni, amici, parenti. La Grande Buenos Aires conta oltre 400mila abitanti con passaporto italiano e per questo è la sesta città italiana. In tutta l’argentina sono 800mila. L’italiano è anche la lingua straniera più studiata in assoluto. Il fatto che il vice presidente dica di amare Macerata credo sia un vanto per la vostra città».
Romano Carancini, sindaco di Macerata
Felice della notizia anche il primo cittadino di Macerata, Romano Carancini. «Non sapevo dell’amore che il vice presidente della Nazione Argentina nutre nei confronti della nostra città – dice il primo cittadino – raccolgo lo scoop e la invito a Macerata con grande piacere. Visto che il 31 agosto sarà premiata e coincide anche con San Giuliano non mancherò di scriverle una lettera per complimentarmi con lei e invitarla ufficialmente. Oggi è la Notte dell’opera (leggi l’articolo), magari potrebbe venire per la prossima stagione lirica». Nel frattempo tutti quelli che fanno di cognome Michetti farebbero meglio a controllare se per caso qualche vecchio familiare non abbia fatto perdere le sue tracce in Argentina. Chissà che qualcuno non si scopra da un giorno all’altro parente del vice presidente.
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