“Signor Sindaco era davvero indispensabile aumentare il prezzo dei buoni pasto?” Se lo chiedono Giuliana Del Bello, Mirko Angelelli e Ivan Tomassucci, i portavoce di un gruppo di genitori di Tolentino che, tramite una nota, invitano tutti i cittadini ad un incontro pubblico in programma venerdì 4 dicembre alle 21,15 al bar Cappelletti, per «approfondire l’argomento e le domande inevase». I tre genitori affermano: «Non trovando esaustive le giustificazioni all’aumento, entrato in vigore nel gennaio 2015 (leggi l’articolo), fornite dall’Amministrazione, ci siamo proposti di verificare la realtà dei fatti con dati oggettivi – sottolineano in una nota i genitori – Abbiamo effettuato due accessi agli atti al Comune di Tolentino e valutato le risposte dell’Amministrazione, analizzato i documenti che ci sono stati consegnati, compresi i bilanci analitico e sintetico, rilevando diverse incongruenze sulle voci fornite per la definizione del costo dei pasti (6 – 6,50 euro a persona), dichiarati dall’Amministrazione. Abbiamo anche inviato al Sindaco una lettera aperta con alcune considerazioni sull’aumento dei buoni pasto delle mense scolastiche». Del Bello, Angelelli e Tomassucci sostengono che «per quanto riguarda i dati forniti inerenti le voci che compongono il costo del pasto (utenze, derrate alimentari, manutenzioni e personale, spese sanificazione, numero buoni pasto venduti, bilancio comunale) è oggettivamente impossibile risalire alla reale spesa sostenuta per ogni mensa – sottolineano – Non ci sono stati forniti le informazioni, i criteri e i metodi utilizzati per la loro univoca imputazione a ogni mensa. Ignoriamo la modalità utilizzata per definire l’aumento differenziato dei buoni pasto per ogni ordine di scuola e per la casa di riposo. Tutte le nostre considerazioni non possono che essere parziali, vista la mancanza di dati certi e analitici. Vogliono tuttavia essere l’imparziale dimostrazione di come sia inaccettabile, l’aumento del prezzo del buono pasto ad anno scolastico iniziato, così come attuato e giustificato – concludono i tre genitori – Tutte le risposte e i dati forniti non hanno che aumentato i nostri dubbi sulla reale necessità di aumento».
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