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Unimc, decima in Italia
per aumento di matricole

Uno studio pubblicato oggi da Il Sole 24 ore, relativo agli ultimi cinque anni accademici, rivela come l’Università di Macerata abbia saputo attrarre sempre più nuovi studenti

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Luigi Lacchè durante l'inaugurazione dell'anno accademico di Unimc

Luigi Lacchè durante l’inaugurazione dell’anno accademico di Unimc

di Alessandro Feliziani

Il rettore Luigi Lacchè l’aveva evidenziato giorni fa nel suo intervento alla cerimonia di apertura del nuovo anno accademico: “l’Università di Macerata negli ultimi anni ha fatto segnare un crescente segno ‘più’ nelle immatricolazioni”, fino a raggiungere il numero ‘storico’ di 1.700 nuovi iscritti nell’anno 2014-2015” (leggi l’articolo). Ebbene, oggi uno studio pubblicato da Il Sole 24 ore, rivela che tra le sessantuno università statali italiane, l’ateneo di Macerata si posiziona al decimo posto assoluto per incremento delle immatricolazioni negli ultimi cinque anni accademici. Nel confronto tra il 2011 e il 2015, Unimc ha visto aumentare le “matricole” del 14,1%. Un risultato che assume un valore particolarmente significativo nel panorama nazionale, poiché gli atenei che possono vantare una progressione di immatricolazioni sono solamente diciannove, cioè meno di un terzo.
Altri parametri che rafforzano il risultato ottenuto in questi ultimi anni dall’Università di Macerata sono i due valori medi delle immatricolazioni a livello territoriale: su base nazionale la dinamica delle immatricolazioni negli ultimi anni è negativa (- 6,4%) ed è preceduta dal segno meno anche la percentuale riferita agli atenei del centro Italia (- 4.6%).

La tabella pubblicata da Il sole 24 ore

La tabella pubblicata da Il sole 24 ore

A determinare una generale diminuzione delle immatricolazioni universitarie in Italia contribuiscono diversi fattori: in primo luogo una calo demografico, poi un aumento del numero di coloro che, conseguita la “maturità”, decidono di non proseguire negli studi, sia per ragioni economiche e sociali, sia per scarsa motivazione.
Tutto questo, però, non spiega perché la “discesa” delle immatricolazioni non penalizzi le università italiane tutte nello stesso modo e anzi ci siano alcune, come Macerata, appunto, che guadagna numero di studenti anno dopo anno.
La risposta va ricercata in quei punti di forza che Unimc ha raggiunto o potenziato negli ultimi tempi e che mesi fa l’avevano vista primeggiare nelle due maggiori classifiche annuali (Il Sole 24 ore e Censis-Repubblica) degli atenei statali: alta formazione, forte capacità di attrarre risorse per la ricerca, internazionalizzazione, bassa dispersione “scolastica”, nonché l’ottimo livello della didattica, il complesso dell’ambiente universitario ed i servizi, che fanno dei laureati a Macerata tra i più soddisfatti d’Italia. Non a caso uno degli obiettivi del piano strategico approvato nel 2013 dall’ateneo maceratese – come ha ricordato il rettore Lacché nell’aprire la settimana scorsa il nuovo anno accademico – è la “cura dello studente”, attraverso appropriate politiche dell’accoglienza, della qualità e dell’efficacia negli studi.
La tabella generale pubblicata oggi da Il Sole 24 ore, salvo due “eccezioni”, ci rivela che la quasi totalità delle università del Sud accusano pesanti diminuzioni di immatricolazioni, dal -40% di Reggio Calabria, al – 36% di Chieti e Pescara, al -13% di Bari e Cassino. Se poniamo questi dati in relazione al fatto che molti studenti delle regioni meridionali s’iscrivono a Macerata, è facile comprendere come Unimc offra servizi migliori e maggiori rispetto ad altre realtà, non ultimo le borse di studio e i benefit (esenzioni e riduzione di tasse, collegi, ecc) per studenti economicamente meno abbienti.

Sandro Gozi all'inaugurazione dell'anno accademico di Unimc

Sandro Gozi all’inaugurazione dell’anno accademico di Unimc

L’indagine evidenzia che nel diritto allo studio proprio al sud si verificano i maggiori “buchi”: cioè gli atenei riconoscono agli studenti che ne hanno diritto la borsa di studio o altro beneficio, ma nei fatti non erogano il sostegno dovuto per mancanza di fondi. Al contrario, Macerata, nella classifica nazionale dello scorso anno si era distinta come una delle poche università statali ad erogare il 100% delle borse di studio agli studenti che ne avevano diritto. E questo nonostante la penalizzazione che Unimc subisce – come ha denunciato il direttore generale Mauro Giustozzi durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico lo scorso 28 ottobre alla presenza del rappresentante del governo, on. Sandro Gozi – a seguito dell’introduzione di nuovi parametri che il Ministero dell’Università ha inopportunamente scelto per determinare i finanziamenti statali alle università italiane.



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