di Gianluca Ginella
Condannati tre medici della clinica civitanovese di Villa Pini, assolta una anestesista dell’ospedale di Civitanova. Oggi le sentenze per la morte di una insegnante in pensione, che morì nel 2008 a 61 anni per una emorragia. Secondo l’accusa per quella morte avevano avuto responsabilità 4 medici, tre di questi sono stati condannati oggi al tribunale di Macerata a cinque mesi, per omicidio colposo: si tratta di Anselmo Garipoli, 62 anni, di Civitanova, Andrea Della Biancia, 59 anni, di Civitanova e residente a Porto Potenza, Domenico Logiudice, 49, di Reggio Calabria e residente a Loreto (tutti difesi dall’avvocato Paolo Giustozzi). Per loro il pm aveva chiesto la condanna a un anno e 6 mesi. Medesima richiesta era stata fatta anche per il quarto medico imputato, l’anestesista Elisabetta Bruni, 50 anni, di Montecosaro, che è stato assolta «perché il fatto non costituisce reato».
Secondo l’accusa la 61enne Elena Giambattistelli era morta a causa di una lesione alla vena succlavia in stato di insufficienza renale acuta conseguenza dell’inserimento di un catetere vascolare, operazione che aveva effettuato la dottoressa Bruni dell’ospedale di Civitanova. Ma secondo il giudice non vi fu reato perché l’operazione di inserimento del catetere era una cosa di difficile soluzione. Per quanto riguarda i medici di Villa Pini, dove la donna era ricoverata prima del trasporto all’ospedale di Civitanova, nel trattare la paziente non avrebbero impedito l’insorgere di disidratazione e di ipotassiemia e le avrebbero somministrato un antibiotico nefrotossico in associazione con cefalosporina in questo modo, dice l’accusa, amplificando la nefrotossicità.
E non avrebbero sospeso tale cura nemmeno di fronte all’insorgere di una insufficienza renale. Azioni che, prosegue l’accusa, comportarono il ricovero della donna all’ospedale di Civitanova. I fatti risalgono al 2008. Oggi i tre medici sono stati anche condannati a risarcire le partici civili, complessivamente, di 500mila euro. Si sono costituiti il marito della donna (assistito dall’avvocato Giancarlo Nascimbeni) e il figlio (tutelato dall’avvocato Stefano Nascimbeni). «Debbo dire che questo processo è stato uno dei più difficili tra quelli che mi sono capitati. E’ stata una istruttoria molto lunga, il giudice, scrupolosissimo, ha ammesso nuove perizie, ma i periti non hanno dato un conforto certo sulle condotte dei medici e ci si è dovuto lavorare. Io per sostenere che non c’era dubbio sulla colpevolezza dei medici, la difesa per dire che invece non avevano responsabilità» dice l’avvocato Giancarlo Nascimbeni, soddisfatto per l’esito del processo.
«Siamo assolutamente contenti del risultato, dopo una battaglia giudiziaria durata sette anni questa assoluzione è un motivo di soddisfazione soprattutto per la mia cliente, come professionista e come medico» dice l’avvocato Gabriele Cofanelli, che difende l’anestesista.
«Abbiamo fiducia che la giustizia saprà riconoscere l’inesistenza di addebiti a carico dei miei assistiti – dice l’avvocato Paolo Giustozzi –, che sono stati chiamati a rispondere come antecedente concausale per responsabilità di altri medici.
Cioè l’emorragia si è verificata all’ospedale di Civitanova, e non a Villa Pini. La morte per emorragia non è addebitabile alle loro azioni ma ad un errore dei medici di Civitanova. Oggi Bruni è stata assolta, e allora ci domandiamo con chi i miei assistiti avrebbero concorso a commettere il reato dato che l’emorragia si è verificata a Civitanova e a loro non si può addebitare la condotta di altri medici. Gli stessi periti nominati dal gudice aveva affermato che la morte fosse avvenuta per una causa rimasta ancora inaccertata. Attendiamo la lettura elle motivazioni per capire come si sia potuto superare un dubbio così forte».
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