Troppi piccioni a Montelupone, l’amministrazione comunale adotterà un provvedimento di controllo delle nascite. Il centro storico è invaso dal comunissimo volatile che trova ampie possibilità di nidificazione e di rifugio nelle fessure degli edifici storici così la definizione di piccione torraiolo. Due gli interventi sinergici: la messa in sicurezza degli ambienti del centro storico e un trattamento antifecondativo. Il primo edificio da mettere in sicurezza, con dissuasori anche elettrificati e con la chiusura delle fessure sarà la chiesa di Santa Chiara. Seguirà poi la bonifica di altri siti fortemente colonizzati dai piccioni, quali la chiesa di San Pietro. E’ in corso inoltre il secondo intervento, che consiste in un trattamento anifecondativo attraverso la somministrazione di mangime trattato con un farmaco che inibisce la fecondazione: attualmente viene somministrato ai volatili del granturco normale, per abituarli a tale alimento. Nella successiva fase, il granturco verrà integrato con un additivo antifecondativo. «Ricordiamo – spiega l’assessore all’ambiente Giada Giorgetti – che tali interventi sono stati scelti facendo riferimento al fatto che i piccioni torraioli, se abbattuti sistematicamente, prolificano a dismisura sentendo istintivamente la necessità di aumentare la propria popolazione». I comuni virtuosi agiscono sinergicamente, in questo caso Montelupone e Montecosaro, con vari metodi. L’assessore Giorgetti precisa che il progetto va inteso a medio e lungo termine e che non ci saranno miracoli immediati, poiché il problema va risolto alla radice e con metodi certi. Prevista a breve un’assemblea pubblica per informare e coinvolgere i cittadini.
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