Il vice sindaco di Macerata e le mitiche cuoche della Pro Loco
di Maurizio Verdenelli
“Non c’è solo la piazza del centro storico – segnala la vicesindaco Federica Curzi -La città vive anche in altre piazze e il piazzale di Piediripa è ugualmente centrale come quella di piazza Libertà”. Dove si protesta vivacemente in queste ore e dove pure legittimamente si lavora per vivere, così come sul ‘piazzale’ di Piediripa lavora facendo opera di volontariato la Proloco. “Una delle tre a Macerata dove operano 300 associazioni” sottolinea la Curzi. Che aggiunge: “A Macerata non c’è il mare (invece c’era per gli ardimentosi fotomontaggi di Tulli! ndr) e dobbiamo ingegnarci per ‘portarci’ la gente d’estate. E far scoprire la ‘nostra’ civiltà, la nostra memoria, la cultura e le tradizioni”. In un parola: l’homo macerantensis, il cui contesto culturale, la campagna, si è estinto dopo ottomila anni in pochi decenni lasciando capannoni industriali vuoti (cultura anche questa estinta, epperò rapidamente) e ‘colture’ tecnologiche fatte di pannelli fotovoltaici che hanno fatto dei dolci colli leopardiani delle armature grigio-tenebra brillanti sinistramente al sole.
I maestri polentari
Per scoprire l’homo macerantensis, con amore e sapienza ricostruito, bisogna andare ogni estate a cavallo tra giugno (dal 26 al 29) a luglio (dal 3 al 6) nella splendida tenuta dei conti Lucangeli, quasi una location da fiction tv, per la Rievocazione storica (“Guai a chiamarla sagra” ammonisce la segretaria Pina Ramaccioni) della trebbiatura e degustazione dell’oca. Un evento legato profondamente al nostro Dna non solo per il richiamo dei sensi (provate un pò a resistere ad Elena Moscatelli and her ‘vergare’: richiami fatti di polenta, vincisgrassi, boccolotti, gnocchi, tagliatelle, ciambelloni, gratinati e naturalmente l’oca) ma anche per tutto l’armamentario della civiltà contadina che ripropone quest’anno la 19. riproposizione degli antichi mestieri. “E’ un lavoro sussidiario, una sinergia trasversale ed orizzontale” dice la vicesindaco (“prego vicesindaca!” fa lei), che ha partecipato questa mattina alla presentazione, a villa Lucangeli, con il collega Alferio Canesin (“sempre presente” certifica Pina Ramaccioni) e l’assessore provinciale Massimiliano Sport Bianchini.
L’assessore comune di Macerata Alferio Canesin
Un lavoro sussidiario quello della proloco anche e sopratutto all’amministrazione pubblica. Perchè non una delega alla cultura popolare? Nell’attesa che decidano laddove ‘si puote ciò che si vuole’ (e più non dimandare) il presidente Igino Paolucci (ha ricordato il compianto predecessore Pio Tacconi ‘che tanto amava questa festa’) e l’inossidabile Ramaccioni (parola di Enrico Scoppa, addetto stampa) hanno dato vita ad un governo ombra. “Tanti assessori per ogni branca d’attività in cui si compone la Rievocazione”.
Il saluto del presidente della Pro Loco Igino Paolucci
Alle Cucine: Elena Moscatelli (vicepresidente della proloco che ha fatto dire all’amministrazione dell’azienda agricola Lucangeli, Luigi Bilò: ‘vergare eccezionali’); Elio Acquaroli, con delega al Memorial Luigi Bedini, gara di bocce, a terna su campo libero; Giovanni Bistosini, 16. raduno moto d’epoca; Federico Cappelletti (coadiuvato dal dottor Andrenelli) “L’ascellu d’oro”, 7. selezione degli olii extravergine d’oliva della provincia. L’ascellu è la piccola oliera di rame. Lorenza e Betto Salvucci, assessori delegati alla mostra fotografica ‘I maestri artigiani’. “Al di là dei Balelli, sulle orme ‘il servo della gleba’dell’insegnamento di San Francesco” dice la signora Lorenza.
L’intervento del Vice sindaco di Macerata
Si parte giovedì prossimo con ‘Pomeriggio in campagna’ dedicato alla terza età. Domenica un appuntamento da non perdere (ore 16.30): andiamo a mietere il grano con 50 figuranti. Falci affilatissime, cote per le smarrature e via. Arriverranno i ‘padroni’ in auto, il frate con l’asinello per la questua e la macchina battitrice dell’epoca, religiosamente mantenuta da Ferruccio Andreozzi da Corridonia e alla fine ci sarà mangiare per tutti…anche per i contadini che, secondo la tradizione, si dovranno però accomodare a terra con il classico, rude tovagliato a quadrettoni rossi. L’elegante pic-nic di oggi nasce da questo brutale apartheid osservato anche nei giorni di festa della trebbiatura che divideva contadini dai proprietari serviti questi a pochi passi con vasellame d’argento e fini tovagliati di lino, sul tavolo rioccamente imbanditio con l’oca della trebbiatura.
Il giornalista Piero Chinellato
Poi a sera, il ballo liberatorio con l’organetto e il saltarello (a villa Lucangeli, ci sarà una variante ogni sera con il piano bar dalle 18 alle 21). Et voila, il grande rito estivo della rievocazione dell’antica ‘Aia marchigiana’ sarà servita anche sul piano musicale. Un fortuna, c’è quasi da dire, che l’evento della proloco di Piediripa venga appena dopo Musicultura e prima dello Sferisterio: i gusti dei maceratesi d’una volta erano e sono chiarissimi…
La vice presidente della Pro Loco di Piediripa Elena Moscatelli
Il giornalista Maurizio Verdenelli
Il tavolo della autorità con il vice Sindaco di Macerata
Bruna e le mitiche tagliatelle
Da sx lo stato maggiore della Pro Loco di Piediripa: Pina Ramaccio,Igino Paolucci Elena Moscatelli
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Che gran fortuna per Macerata avere ancora una Pro-Loco come quella di Piediripa e persone che con tanto lavoro e pazienza organizzano delle manifestazioni come la Trebbiatura e il Carnevale Maceratese a differenza di tanti altri che si ritrovano solo per magnà a scroccu.