Massaggio hard alla nipote,
l’imputato sviene in aula
dopo il rinvio a giudizio

MACERATA - Un cameriere 61enne, accusato di violenza sessuale, si è sentito male ed ha perso i sensi crollando a terra sotto gli occhi di giudice e pm

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L'intervento dei sanitari

L’intervento dei sanitari

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L’arrivo dei soccorsi

di Gianluca Ginella

Rinviato a giudizio per l’accusa di violenza sessuale sulla nipote, un uomo di 61 anni si sente male e crolla a terra in aula, privo di sensi. Soccorso da giudice, avvocato, pm e cancelliere l’uomo è stato portato al pronto soccorso di Macerata dal 118 che gli ha praticato le prime cure dentro l’aula di udienza, dove si è ripreso.

Dopo che il gup del tribunale di Macerata Enrico Pannaggi lo aveva rinviato a giudizio, un uomo di 61 anni, cameriere, di Porto Potenza, si è alzato sostenendosi con una stampella che gli serve per camminare, poi all’improvviso, poco dopo le 11, ha perso i sensi cadendo lungo disteso nell’aula. Sotto gli occhi stupiti di giudice, pm, del suo legale (l’avvocato Giovanni Minestroni) e del cancelliere. Subito i presenti hanno cercato di capire come stesse il 61enne, una persona che ha problemi di diabete. Il giudice Pannaggi, il cancelliere Roberto Marcucci, il pm Stefania Ciccioli e l’avvocato Minestroni hanno cercato di aiutare l’uomo a riprendersi, nel frattempo hanno telefonato al 118 per chiedere soccorso. Gli operatori dell’emergenza sono arrivati nel giro di pochissimi minuti, entrando nell’aula dove erano in corso le udienze preliminari. L’intervento degli operatori è stato coordinato dalle guardie della Securcontrol, Giorgio Iza e Tina Aucello. Nel frattempo il pianerottolo dove c’è l’aula per le udienze preliminari, al primo piano del tribunale, e dove questa mattina erano presenti numerosi avvocati in attesa del procedimento di cui dovevano discutere con il giudice, è stato sgomberato per permettere i soccorsi. Dopo le cure, il 61enne è tornato cosciente. Gli operatori del 118 lo hanno poi trasportato in ambulanza al pronto soccorso. L’uomo è accusato di aver toccato la nipote, appena maggiorenne, nelle parti intime, mentre – dice l’accusa –, le stava facendo un massaggio. I fatti risalgono al 2012. La difesa sostiene che l’uomo non abbia mai toccato la nipote, ma che quelle accuse lanciate dalla ragazza nascerebbero dal divieto che le aveva imposto lo zio di andare a casa sua, dopo che l’aveva trovata in compagnia di un coetaneo. Questa mattina il 61enne ha riferito al giudice la sua versione dei fatti. Ora il processo, che si aprirà il prossimo 26 maggio al tribunale di Macerata, dovrà far luce sulla vicenda.

 

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