Un furto di 750 piccioni viaggiatori è al centro di un processo che si sta svolgendo al tribunale di Macerata. Colpo ingentissimo, perché ogni piccione costa mille euro. I volatili rubati erano destinati ad una gara.
Un furgone in sosta a Porto Recanati venne rubato nella notte dell’undici aprile 2010. All’interno c’erano le gabbie che contenevano piccioni, per un valore di 750mila euro, che dovevano partecipare ad una gara che doveva svolgersi a Lanciano. Il camion però sparì. Nel frattempo dai carabinieri di Porto Recanati si presentò un albanese, Landi Sota, 30 anni, denunciando che gli avevano rubato l’auto. Nel ricostruire l’accaduto, i carabinieri di Porto Recanati rinvenirono l’auto rubata (una Alfa Romeo), che però poi ritennero essere stata usata per fare il furto di piccioni. Infatti, nell’auto, secondo l’accusa, sostenuta dal pm Stefano Lanari, vennero trovate due casse contenenti piccioni. Quelli rubati dal camion, in seguito anche il veicolo venne ritrovato e i volatili recuperati. Esemplari di piccioni viaggiatori, dal costo di circa mille euro cadauno. Venne anche sentita una conoscente di Sota, Emanuela De Troia, 41enne foggiana, che disse che l’uomo era in discoteca con lei la sera del furto dell’auto. Secondo l’accusa, De Troia, avrebbe cercato di sviare le indagini sul furto, da qui l’accusa di favoreggiamento personale per la 41enne, che è difesa dall’avvocato Luciano Pacioni. Sota è invece accusato dl furto dei piccioni e di aver falsamente denunciato la sparizione dell’auto. Il giovane respinge le accuse, è difeso dall’avvocato Vanni Vecchioli. Il processo, che si sta svolgendo davanti al giudice Vittoria Lupi, oggi è stato rinviato al 9 giugno del prossimo anno per la discussione
(Gian. Gin.)
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