di Gianluca Ginella
Macerata sede principale di una loggia massonica legata a trame malavitose. E’ quanto sostiene in un memoriale il pentito Antonino Lo Giudice, boss della ‘Ndrangheta e che da collaboratore di giustizia viveva a Macerata sotto copertura. Lo Giudice, detto il Nano, è scomparso dallo scorso 5 giugno da Macerata. Da allora ha cominciato a inviare plichi e video, datandoli da Macerata. Così ha fatto anche per l’ultimo plico, che ha inviato a due suoi ex legali, gli avvocati Lorenzo Gatto e Giuseppe Nardo, oltre che a due giornali L’ora della Calabria e Corriere della Calabria. Nel memoriale Lo Giudice afferma che un altro collaboratore, Cosimo Virgilio, gli avrebbe rivelato di una loggia massonica, una società segreta, di cui farebbero parte giudici, uomini dello stato, avvocati, commercialisti e criminali e che avrebbe sede a Vibo Valentia, a Macerata e a Reggio Calabria. Nel memoriale, Lo Giudice scrive: “Virgilio mi parlò di una sede massonica di Vibo Valentia di cui il gran maestro era un illustre insospettabile della fascia tirrenica di cui adesso non ricordo il nome, di altra sede in Sicilia e della sede principale di Macerata”. Macerata, dunque, secondo Lo Giudice sarebbe il centro di questa società occulta. Queste le dichiarazioni del pentito nel suo memoriale. Nino Lo Giudice, 54 anni, è un esponente di primo piano della ‘Ndrangheta. Ha rivelato di essere stato il mandante di attentati a giudici e alla procura di Reggio Calabria avvenuti nel 2010. Ora è svanito nel nulla, lui sostiene perché qualcuno avrebbe cercato di attentare alla sua vita. Da latitante sta ritrattando le accuse fatte durante la sua collaborazione. E lo fa inviando plichi, dove l’indirizzo del mittente è il suo, da Macerata.
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