Teneva in piedi ditte fittizie
per richiedere permessi di soggiorno “fantasma”

Denunciato dalla polizia un pakistano di 38 anni residente a Monte San Giusto

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permessi-soggiornoNuova operazione della Squadra Mobile in materia di immigrazione clandestina. Dopo le due denunce di ieri (leggi l’articolo), stavolta a finire nei guai è stato H.H., pakistano di 38 anni residente a Monte San Giusto, ritenuto responsabile dei reati di falso ideologico commesso da privati in atto pubblico in concorso tra loro e tentato favoreggiamento del’immigrazione clandestina.

Nell’ambito di altri servizi di polizia giudiziaria volti al contrasto del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, lo scorso dicembre, gli agenti della Squadra Mobile hanno svolto un controllo in una ditta di calzature di Monte San Giusto. In quella circostanza erano stati identificati una quindicina di cittadini pakistani impiegati nella lavorazione delle suole e, tra questi, la persona denunciata oggi. L’operazione era scaturita da un controllo incrociato a seguito del quale era emerso che presso lo stesso stabile risultavano operative, oltre alla ditta in questione, altre due aziende, entrambe riconducibili al pakistano denunciato.

E’ stato accertato che il pakistano risultava alle dipendenze della ditta oggetto del controllo dal marzo 2011 e che lo stesso non era in grado di fornire giustificazioni plausibili, sono stati svolti accertamenti mirati presso il locale Sportello Unico per l’Immigrazione a seguito dei quali è emerso che H.H., nel corso del 2011, ha inoltrato ben dieci istanze telematiche a vantaggio di altrettanti cittadini extracomunitari, da impiegare presso le sue ditte o, addirittura, presso la sua abitazione, in qualità di collaboratori domestici. Alla luce delle indagini svolte, la polizia ritiene che l’uomo abbia volutamente omesso di cancellare le sue ditte al solo fine di sfruttarle per richiedere una decina di nulla osta al lavoro a vantaggio di altrettanti cittadini extracomunitari ai quali, come accade in questi casi, è stata sicuramente chiesta una cospicua somma di denaro come corrispettivo.

(Redazione Cm)



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