Il presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Macerata Luciano Diomedi, in un intervento su Cronache Maceratesi , aveva criticato il decreto salva Italia del Governo Monti che non liberalizzava la’pertura di nuove farmacie. Diomedi era critico anche nei confronti del trattamento riservato dal decreto alle parafarmacie. A distanza di una settimana arriva la risposta del farmacista Luca Massei che scrive al presidente una lettera aperta:
«Ho letto la sua dichiarazione pubblicata su Cronache Maceratesi. Come tutti i farmacisti Italiani in questi giorni ho seguito attentamente le “evoluzioni” della manovra Monti in particolare per quel che concerne la liberalizzazione della fascia C. Lei nella dichiarazione che ho citato afferma testualmente “Se lo sviluppo è questo, allora perché un collega parafarmacista che opera a Montecosaro o Belforte del Chenti non può dispensare 0medicinali di fascia C mentre a pochi chilometri da lui (vedi Civitanova Marche e Tolentino) c’è chi viene autorizzato?” Io concordo ed appoggio la sua perplessità, non è giusto porre dei paletti tra colleghi, in fondo entrambi i parafarmacisti hanno lo stesso titolo di studio che li abilita a dispensare lo stesso tipo di farmaci. Quello che mi domando è perché un farmacista che lavora in Farmacia ed un collega che lavora in Parafarmacia non possono dispensare lo stesso tipo di farmaci? Naturalmente non si parla di ricette mutuabili. Quello che mi chiedo è, perché un farmacista che opera in Farmacia può dispensare un farmaco di fascia C e lo stesso collega che opera in Parafarmacia non può spedire la stessa ricetta a pagamento?
Entrambi i locali prima di essere autorizzati devono ottenere una autorizzazione che tiene conto di specifiche norme inerenti la vendita e lo stoccaggio dei medicinali. Entrambe le attività devo essere gestite da un farmacista per la sicurezza del cittadino. Entrambe le attività devono ricevere dal Ministero un numero di tracciabilità del farmaco. Entrambe le attività sono soggette al controllo degli stessi enti, sempre per garantire la sicurezza del cittadino. Inoltre, se non sbaglio, nella prima stesura erano previste delle aree ben delimitate dove stoccare i farmaci di fascia C in attesa di essere venduti, come avviene nelle Farmacie, la tipica “cassettiera”.
Quindi, cosa è che fa la differenza? In fondo penso che il farmacista possa essere incompetente in Farmacia come nella Parafarmacia o no? Forse è il posto o l’ambiente dove lavora a fare la professionalità del farmacista?
Io personalmente lavoro in Farmacia e penso che se devo fare un errore o dire una stupidaggine la direi anche in Parafarmacia.
Ora ho letto che verrà creata una lista di farmaci senza ricetta da vendere in Parafarmacia, un po’ come i neo patentati che non possono guidare auto con più di un certo numero di cavalli e la cosa francamente, mi perdoni presidente, fa sorridere.
Chiedo scusa Presidente, ma io questi dubbi a qualcuno dovevo sottoporli e vista la sua cordialità e disponibilità ho pensato fosse la persona più adatta».
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