Sale a tre il bilancio dei morti nell’esplosione della palazzina a Montalto, in provincia di Ascoli Piceno. E’ morto all’ospedale Arnaldo Bartolini, il primo a essere estratto questa mattina dalle macerie. Le vittime, oltre a Bartolini, sono Maria Napoli, che abitava nella casa accanto alla palazzina in cui è avvenuta l’esplosione (fatale, per lei, l’onda d’urto, che ha fatto collassare la parente confinante) e Luigia Timo, l’ultima a essere estratta dalle macerie. Gravissima la moglie di Bartolini, Dina Merlonghi, trasportata in eliambulanza nell’ospedale regionale di Torrette.
La Procura di Ascoli aprirà un fascicolo per l’ipotesi di reato di disastro colposo a seguito dell’esplosione che ha causato a Montalto Marche la morte di tre persone e il ferimento di una quarta, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale regionale di Ancona. Sul posto si è recato il sostituto procuratore Cinzia Piccioni, che sulle cause dell’accaduto ha detto: “L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un’esplosione per fuoriuscita di gas propano liquido (gpl) che ha saturato l’ambiente. Da stabilire cosa abbia innescato l’esplosione”. Da quanto si è appreso i due appartamenti al piano terra della palazzina crollata erano alimentati uno a metano e l’altro con un serbatoio di gpl, di dimensione certamente superiore a quella di una comune bombola ad uso domestico. Questo potrebbe spiegare gli effetti devastanti della deflagrazione. Il serbatoio alimentava le utenze dell’appartamento, sia per la cucina che per il riscaldamento. Si attende in questo senso la relazione dei vigili del fuoco che stanno operando sul posto e che in questa prima fase sono stati soprattutto impegnati a portare i soccorsi alle persone coinvolte nella tragedia.
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