Consiglio comunale in impasse lunedì sera a causa del balletto dei consiglieri che entrano, escono, fino all’una di notte quando viene a mancare il numero legale, tanto che il punto sulle Peep passa grazie all’opposizione. E Mobili alla fine sbotta: “basta giochetti della politica, la gente non capisce, saranno tutti responsabili delle loro azioni”. Un rimprovero che risuona, ma che non incontra la solidarietà dei consiglieri della maggioranza.
“Non c’è nessun tatticismo – replica Fausto Troiani del coordinamento Pdl locale – le assenze in consiglio erano dovute a motivi di lavoro, ma è ora che Mobili sciolga la riserva sulla sua candidatura alle prossime elezioni, il tempo è scaduto, deve farlo ora”.
E sulle elezioni Troiani auspica un intervento dei vertici regionali del partito facendo appello a Remigio Ceroni e Carlo Ciccioli per un’investitura dall’alto. Ma Troiani studia da sindaco? “Non avrei problemi, vorrei che i candidati fossero molti e non mi dispiacerebbe essere tra coloro che si candidano”. Una scelta che potrebbe portare Umberto Marcucci nel coordinamento provinciale del partito: “ce lo vedrei bene – ammette Troiani”.
E sul voto per il piano di edilizia economica popolare interviene anche l’Udc con Antonio Carusone: “Il consigliere Micucci che invita l’UdC a staccare la spina alla giunta Mobili indica lui stesso le motivazioni che ci spingono ad andare avanti nonostante il sindaco si sia reso conto che il suo partito non ha più i numeri per governare. Chi non ha votato le Peep per bieco tatticismo politico se ne assumerà la responsabilità non solo di fronte alla cittadinanza ma, e qui parlo esclusivamente a livello personale, anche sui prossimi tavoli di consultazioni politiche perché per il sottoscritto su una scala di valori le Peep sono di gran lunga importanti e chi ha le orecchie per udire intenda”.
Critico invece con l’opposizione che ha richiesto il numero legale Giovanni Corallini: “siamo stati eletti per rappresentare i civitanovesi in consiglio comunale e non per fare giochetti politici cercando tutti gli appigli pur di formare nuove maggioranze in vista delle prossime elezioni, anche a costo di fermare lo sviluppo di Civitanova. E ovviamente il discorso è valido anche per chi rappresenta la maggioranza. Durante l’ultimo Consiglio, sfruttando anche i momenti “fisiologici” di chi doveva andare in bagno, l’opposizione ha chiesto per l’ennesima volta la verifica del numero legale. Sono stati molto più attenti a queste strategie che ai temi importanti che venivano discussi per la città, come le opere di urbanizzazione della chiesa di San Marone, il sottopasso di via Einaudi e le scogliere”.
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