Aquisgrana in Val di Chienti
Nuovi studi

La presentazione sabato alle 17 al Teatro Annibal Caro di Civitanova Alta

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di Laura Boccanera

Carlo Magno e la Val di Chienti: gli studi del professor Giovanni Carnevale arrivano ad una svolta con la pubblicazione del libro “La schola palatina e la Rinascenza carolingia in Val di Chienti”. Superate da una certa parte dell’accademia le critiche di inconsistenza storica, l’affascinante teoria secondo la quale l’Aquisgrana di Carlo Magno sarebbe nel territorio maceratese e ancora più precisamente presso l’abbazia di San Claudio, trova nell’ultimo lavoro del prof Carnevale, scritto a 6 mani grazie al contributo di Giovanni Scocciante e Marco Graziosi, un ulteriore tassello storico. La ricerca ultraventennale fatta dal prof. Carnevali sarà presentata sabato pomeriggio a Civitanova: un lavoro che ha ottenuto anche il prestigioso patrocinio del comitato di scienze storiche della santa Sede e che sarà presentato dal prof. Cosimo Semeraro, docente di metodologia scientifica applicata alla ricerca storica e da Monsignor Enrico Dal Covolo rettore dell’università lateranense. Lo studio rivela al mondo (è scritto non a caso in lingua inglese) l’individuazione fisica dell’edificio che fungeva da Schola Palatina e di cui è ancora visibile gran parte della pianta proprio nei pressi di San Claudio. “Questo studio è il traguardo di anni e anni di lavoro – ha spiegato il prof Scoccianti – e il patrocinio dell’università Vaticana mette finalmente un freno alle critiche di illegittimità della ricerca storica effettuata o di forzatura storica delle fonti. Semeraro in una sua relazione ribadisce l’elaborazione scientifica della ricerca, ovviamente ci occorrono delle prove, che solo scavi approfonditi e tesi di laurea mirate potranno confermare. Ma ad avvalorare la nostra tesi anche una scoperta fatta in Germani ad Aachen, dove non è mai stato ritrovato il sepolcro di Carlo Magno dopo 3 anni di scavi”. Curiosità, coincidenze e fonti saranno proprio oggetto del convegno che si terrà sabato al teatro Annibal Caro di Civitanova e al quale parteciperà lo stesso Don Carnevale. “Abbiamo scelto Civitanova perchè ci ha accolto – ha detto Scoccianti – quando dall’area del maceratese ci osservavano tutti con sospetto. Oggi se la ricerca è andata avanti è merito di questa città. Ora

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Don Carnevale (a destra) festeggiato lo scorso 26 settembre per il 70°anniversario da Salesiano

guardiamo al 2014, anniversario dei 1200 anni dalla morte di Carlo Magno e abbiamo in programma una mostra fotografica ed un libro sul ruolo della città di Civitanova nel Medioevo.

 



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