Natale alle porte, vetrine addobbate, ma quello che si prospetta è un sobrio Natale all’insegna del risparmio e dell’economicità, anche nella “Civitanova da bere”,“Il periodo natalizio, così come quello estivo, solitamente per noi commercianti dovrebbe essere quello di maggiore concentrazione, invece la crisi si percepisce anche qui e cerchiamo di fare offerte particolari già da ora prima dell’inizio dei saldi” commenta una commessa di un negozio di intimo della grande distribuzione. E se la grande distribuzione lamenta cali sull’ammontare degli scontrini di quasi un 20% anche il piccolo commercio del centro vive una situazione altalenante.
Se alcuni esercenti (soprattutto servizi, dai Compro oro alle agenzie di scommesse) aprono, altri rischiano di chiudere bottega: “alcuni servizi sono ricercati – spiega Franco Garbuglia che ha un’attività in Corso Vittorio Emanuele – il commerciante è un imprenditore e come tale deve capire in che modo orientare la produzione del proprio prodotto o servizio, altrimenti si chiude. Per esempio margini discreti esistono su diversi settori come la gastronomia o altre nicchie di mercato”.
Spuntano invece come funghi servizi gestiti da stranieri, dalle parrucchierie cinesi (tre attualmente nel cuore di Civitanova) fino ai servizi di ristorazione e piccoli market pachistani, mentre stanno scomparendo quasi del tutto altre attività. In sofferenza soprattutto l’abbigliamento che non regge la concorrenza delle catene di outlet o dei grandi rivenditori, con alcune eccezioni: inaugura ad esempio oggi lungo Corso Umberto I un punto vendita Carpisa (sembra tra l’altro che il gestore abbia protestato formalmente per la presenza di uno stand della manifestazione Chocolando proprio di fronte alla porta, tanto da ottenere lo spazio libero di fronte alla propria vetrina). Continua invece ad andare bene il settore del lusso: “i clienti storici e benestanti rimangono, quello che sta scomparendo è il ceto medio” commenta il titolare di un negozio di tendaggi esclusivi lungo Corso Umberto. Ma a conferma di un mutamento negativo in corso ci sono anche i dati relativi alla mobilità del settore e quelli forniti dalla Camera di Commercio: le imprese attive a Civitanova al 31 gennaio 2010 erano 4522, un dato che confrontato con quello disponibile al 31 ottobre 2011 segna un calo di 186 imprese, fermando il numero delle attività a quota 4708.
E a risentirne è anche il mercato del lavoro, con settembre mese nero per Civitanova: su 2703 assunzioni nel settore commercio le cessazioni sono state 3225.
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come mai i cinesi non conoscono crisi………………….visto che i loro negozi sono sempre vuoti?
Diciamo anche che il sabato mattina, la gente compera bene al mercato, cercando di risparmiare qualcosina.
Direi che per i negozianti, il mercato sta diventando un grande concorrente…..