Parlava al cellulare rubato. Fermato, denunciato ed espulso dai Carabinieri. E’ accaduto questa mattina quando gli uomini dell’Arma sono stati attirati da un’auto che si aggirava nei dintorni dell’Hotel House, senza però avvicinarsi al condominio. Il conducente si tratteneva al telefono. Scattato il controllo, i militari hanno scoperto che si trattava di un tunisino, in clandestinità, che utilizzava un cellulare con una rubrica di nomi italiani, segnale del fatto che potesse trattarsi di un apparecchio rubato sul quale era stata installata una scheda di comodo. Avviati gli accertamenti, i Carabinieri hanno scoperto che effettivamente era provento del furto a danno di un maceratese. Il tunisino, oltre che essere denunciato per ricettazione, è stato foto segnalato e riscontrato con AFIS negli uffici del Nucleo Operativo di Civitanova, quindi avviato all’Ufficio Stranieri per le procedure di espulsione.
La pratica del mantenersi a distanza dall’Hotel House è determinata dal clima che si sta vivendo in questi giorni nel condominio multietnico, dove i residenti africani protestano sempre più spesso contro i magrebini. La vigilanza continua ed instancabile dell’Arma dei Carabinieri consente interventi rapidi e scongiura nuovi episodi di violenza. Dalla notte dell’undici settembre i carabinieri della compagnia di Civitanova non perdono d’occhio un attimo il popoloso condominio Hotel House di Porto Recanati, teatro di una preoccupante serie di disordini e proteste fra residenti. Le pattuglie della stazione di Porto Recanati e della stazioni costiere, alle dipendenza della Compagnia civitanovese, con vigilanze fisse e controlli dinamici, gravitano 24 ore al giorno sul condominio per prevenire nuove forme di violenza.
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NON RISPETTAVA I DOMICILIARI: I CARABINIERI LO PORTANO IN CARCERE
I carabinieri di Porto Potenza lo controllavano diverse volte e, spesso, non lo avevano trovato in casa. Lui, di origine calabrese che aveva scelto un domicilio di Porto Potenza per scontare il regime degli arresti domiciliari, aveva provato a giustificarsi in diversi modi: dal campanello che non funzionava ad un impegno esterno impellente. Le scuse, peraltro poco credibili, lasciavano chiaramente intendere che il beneficio dei domiciliari non venisse osservato. Gli eventi non riuscivano ad evitare le segnalazioni dell’Arma alla Magistratura di Sorveglianza e ieri l’autorità giudiziaria ha emesso il l’ordine di sospensione della misura alternativa. L’uomo, 48 enne, è stato tratto in arresto dai carabinieri di Porto Potenza Picena e condotto a Montacuto.
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un tunisino che non rispetta le leggi italiane…????!!!mah…mi pare strano….forse si sbagliano…non sono venuti per darci una mano? non sono la nostra ricchezza come dice il nonno napolitano?
i senegalesi e nigeriani vogliono prendere loro il controllo dello spaccio non ci raccontate le favole x cortesia tunisini nigeriani senegalesi vivono tutti nell’ilegalità e noi italiani dobbiamo aver paura di questa gente che stanno a casa nostra a fare il loro comodo sulle nostre spalle e sulla pelle dei nostri figli distruggendoli con tutte quelle porcherie che gli vendono elpulzione immediata accompagnandoli in frontiera non che invece fanno fogli di via che nessuno rispetta sono semprerecitivi quando vengono presi noi invece veniamo presi in giro queste persone ha portato il nostro paese allo sfascio totale economico sociale e lavorativo basta
@gabriele ballini
ma no , scusi.!!!…se parla cosi’ possono prenderla per razzista!!! raccontiamola giusta: ci hanno detto che gli immigrati sono venuti in italia per fare lavori che gli italiani non vogliono piu’ fare..Ok? ora .si sono liberati molti posti di spacciatore…e c’e’ difficolta a reperire mano d’opera italiana per tale mansione…ed acco qua i poveri migranti pronti a darci una mano.!!!!..mi sembra un teorema che fila…!!
P.S.
(ridiamo pe non piagne!)