
La Compagnia di Civitanova continua a vigilare, con presidi fissi di pattuglie della 9 stazioni dipendenti, l’Hotel House di Porto Recanati. Presenza quotidiana anche dell’elicottero dei Carabinieri del 5° elinucleo di Falconara che, spesso, si sta rivelando prezioso per monitorare dall’alto ogni anomalia e apportare l’Arma nel luogo nella ricerca di fuggitivi.
L’omicidio del giovane tunisino Loffty Draif e gli episodi di violenza che avevano preceduto i fatti della notte di venerdì scorso, avevano fatto accrescere la soglia di attenzione sul condominio popolato da circa 3.000 stranieri.
E stanotte a presidiare l’House c’erano i carabinieri di Potenza Picena in uniforme, a bordo dell’auto di servizio, per dissuadere ogni forma di violenza ed ogni dissidio che, specie nelle ore notturne, si sarebbe potuto verificare. L’arrivo, alle 3 del mattino, di un paio di magrebini che – timidamente – scorrevano a piedi sotto i portici del grattacielo e si introducevano nel condominio, non passava inosservato allo sguardo vigile dei militari impegnati di vigilanza. Con discrezione seguivano i loro movimenti per intercettare la loro direzione. Riuscivano abilmente a scoprire in quale appartamento, dei 580 strutturati sui 18 piani, si fossero rifugiati e chiedevano l’ausilio del personale della Stazione di Porto Recanati.

I sottufficiali dell’Arma portorecanatese, profondi conoscitori della realtà locale e della maggior parte dei residenti all’House, quando apprendevano dai colleghi di Potenza Picena quale era l’appartamento in cui i due magrebini si erano introdotti, sapevano bene che era abitato da un altro magrebino noto per vicende di spaccio di sostanze stupefacenti. I tre, forse, si sentivano in gabbia, per la presenza di tutte quelle divise dell’Arma ai piedi del palazzone, tant’è che non accennavano a uscire da quella casa.
Si sentivano movimenti e scattava l’irruzione. Era “apparecchiato” al centro della stanza, un tavolino con un piatto su cui erano state “servite” strisce di cocaina. Intenti a consumare droga i due ospiti. Il magrebino, padrone di casa, non perdeva tempo. Afferrava un sacchetto con sedici dosi di cocaina già confezionate, apriva la finestra e le buttava di sotto dal 10° piano. La cinturazione del condominio, attuata preventivamente dagli uomini della compagnia di Civitanova faceva sì che quella droga non si disperdesse e che venisse prontamente recuperata dai militari che puntavano con i fari delle gazzelle le finestre di quell’appartamento. Il magrebino veniva tratto in arresto per la detenzione e spaccio di droga. I due consumatori, clandestini, sono stati condotti all’ufficio stranieri per le procedure di espulsione.
L’arrestato, tradotto alla casa circondariale di ancona, rimane a disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo maceratese.
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ma buttallo giu’ no?
io mi chiedo” da oltre un anno che arrestano gente in quell’hotel ….CHI è CHE AFFITTA ?? bO’
Per cronaca, solo la prima foto si riferisce all’ hotel. La seconda è relativa al complesso dove si trova il Green Leaves e a via D’Acquisto dove s’è verificato il fatto criminoso dell’altro giorno
Se i controlli si intensificano per un dato tempo ovvio che, per quel dato tempo, ci saranno più arresti, fermi, ecc. di delinquenti.
Ma cosa accadrà quando i controlli (non di routine) cesseanno???
Inoltre mi sembra che, al solito, si stiano colpendo i soliti persci piccoli, piccoli spacciatori, terminali minimi di quel traffico che è sempre più grande.
Quando potremo applaudire per l’arresto dei grossisti, dei pescecani, dei grandi commercianti di sostanze illegali???
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PS. Tenendo anche presente che, oramai da molti anni, le Forze dell’Ordine in tutta la Provincia sono in sottonumero se più agenti del solito vengono impiegati a controllare l’Hotel House ovvio che, altrove, il controllo diventa minore/assente e quindi i traffici (che non diminuiranno in quanto la richieta è semrpe alta) o la delinquenza e la prostituzione tenderanno a spostarsi dove c’è meno possibilità di incappare in una pattuglia.
Quindi ci saranno altre zone (prima tranquille) di territorio (ora) meno coperte, dove sarà più facile svolgere attività malavitosa.