Un nuovo impianto per l’alloggio di antenne a Civitanova, l’impianto sorgerà in via Pisciarelle, nelle campagne di Civitanova Alta, la minoranza presenta un’interrogazione. È stato autorizzato un nuovo impianto di telecomunicazioni richiesto dalla ditta Inwit e sono già in corso d’opera le opere per la preparazione dell’installazione con lo sbancamento dei terreni agricoli. L’area è di un privato.
Si tratta dell’ennesimo impianto, dopo le richieste arrivate per via Montetroiano in contrada Castelletta e per l’area del parco Castellaro. «Anche stavolta si tratta di una localizzazione al di fuori dei siti preferenziali individuati nel “Piano antenne”, approvato dalla maggioranza consiliare nell’aprile del 2024 – sostengono Letizia Murri, Mirella Paglialunga, Francesco Micucci, Elisabetta Giorgini, Piero Gismondi, Lidia Iezzi e Yuri Rosati – La pratica per l’installazione di Via Pisciarelle è stata avviata il 27 giugno dalla Inwit Spa, ed è stata autorizzata con la procedura del silenzio assenso. Nel caso di specie non esiste nemmeno un parere dell’Arpam, che non si è potuta esprimere dato che la Inwit sta realizzando una infrastruttura per la futura ospitalità di impianti radioelettrici. In soldoni è come dire: prima realizziamo l’impianto ed andiamo a deturpare i nostri paesaggi agrari, poi si vedrà se è compatibile con i limiti stabiliti dalla normativa in materia di protezione dalle esposizioni a campi elettromagnetici. Dove si rinviene la pubblica utilità in una operazione del genere»?
L’opposizione sottolinea come a 500 metri in linea d’aria esista già un impianto di telefonia Iliad che si trova in uno dei siti individuati nel piano antenne, precisamente l’area pubblica a sud del cimitero di Civitanova Alta. «Dagli atti non c’è traccia di documento nel quale l’amministrazione civitanovese abbia cercato di dirottare la realizzazione dell’infrastruttura nel sito preferenziale previsto dal regolamento. Addirittura dagli allegati emerge che la Inwit abbia diffidato gli uffici comunali alla pubblicità dell’istanza avanzata, quale obbligo normativo, ad una certa data non ancora adempiuta. Siamo al paradosso: l’assessora di riferimento (Roberta Belletti ndr) ed il Sindaco, che dovrebbe essere il garante della salute pubblica, sono manifestamente inerti di fronte alle richieste sempre più frequenti delle aziende di telefonia, come se un piano antenne non esistesse nel nostro Comune e non fosse mai stato approvato dalla loro stessa maggioranza».
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