Al via il nuovo anno scolastico per 191mila studenti marchigiani (39580 nel Maceratese), con la novità cellulari zero. Da quest’anno è arrivata la direttiva dal ministero dell’Istruzione che non sarà consentito l’uso dei telefonini, anche alle superiori, per tutta la durata della giornata scolastica. Decisione che, secondo il Codacons, era «attesa da tempo» ma «si sta scontrando con l’opposizione degli studenti e di molti presidi e insegnanti, e la cui applicazione pratica appare a rischio. Diversi istituti hanno già messo le mani avanti – continua l’associazione – segnalando le difficoltà logistiche legate al nuovo divieto: dalla vigilanza da parte degli insegnanti all’esigenza di dotarsi di armadietti, contenitori o altri strumenti per conservare i telefonini – spiega il Codacons -. C’è poi la possibilità concreta che gli studenti riescano ad eludere la nuova norma, ad esempio introducendo un secondo cellulare non dichiarato in classe.
Vietare lo smartphone a scuola non è solo una misura di civiltà e buonsenso introdotta a favore degli stessi studenti, ma serve anche a prevenire abusi – ricorda il Codacons -. I telefonini in classe, infatti, se da un lato rappresentano una fonte di distrazione, dall’altro sono spesso utilizzati dagli studenti per compiere atti di bullismo e per gravi violazioni della privacy».
Il Codacons ha deciso di scendere in campo «avviando anche nelle Marche una iniziativa contro gli istituti della regione che non faranno rispettare il divieto: i genitori i cui figli frequentano scuole che continueranno a far usare i telefonini durante la giornata scolastica, potranno inviare una segnalazione alla mail info@codacons.it. I presidi di tali istituti saranno denunciati dal Codacons per inottemperanza alle disposizioni vigenti e dovranno rispondere della disapplicazione della circolare. Così come gli studenti rischiano sanzioni – fino alla sospensione – se non si atterranno al divieto sull’uso dei cellulari, allo stesso modo anche le scuole devono essere sanzionate se non faranno rispettare con la massima severità le nuove disposizioni» conclude il Codacons.
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