È morto Federico Marchegiani,
per trent’anni in Croce rossa.
«Lascia un segno indelebile»

LUTTO - Si è spento a 67 anni dopo un ricovero di due settimane per un'infezione. Il presidente della Cri, Maurizio Massacesi: «Mancherà tanto a tutti noi». Il vicepresidente Giorgio Giorgi: «Una persona dal cuore grande». Il funerale mercoledì alla chiesa di Villa Strada

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Federico Marchegiani

di Nicoletta Paciarotti

Trent’anni di Croce rossa, sempre in prima fila con la divisa rossa e lo zaino sulle spalle, pronto a partire per aiutare chiunque avesse bisogno. Federico Marchegiani, per tutti “Maurizio”, è morto questa notte a 67 anni dopo due settimane di ricovero all’ospedale di Jesi per una grave infezione.

La sua vita è stata un lungo servizio agli altri, iniziato nel 1997 alla Croce rossa di Cingoli, poi alle Olimpiadi dei bar. Accanto a lui, per anni, c’è stata la moglie Orietta, anche lei volontaria, scomparsa in un incidente stradale. Un dolore immenso che si è ripetuto poco dopo con la perdita della figlia Vittoria, anche lei in divisa, morta per una malattia. Ferite profonde che Maurizio ha affrontato senza mai smettere di donare tempo alla sua comunità. Oggi il testimone è nelle mani dei figli: Michele, autista soccorritore alla Croce rossa di Matelica, e Francesca, infermiera all’ospedale di Jesi.

«Ho condiviso con lui 30 anni di volontariato – ricorda il presidente della Croce rossa di Cingoli, Maurizio Massacesi – Una vita, una persona che mancherà tanto a tutti noi». Non solo ambulanze: per anni Maurizio ha collaborato alle Olimpiadi dei bar a villa Strada con la polisportiva Victoria.

Il vicepresidente onorario, Giorgio Giorgi, lo ha salutato con parole piene di affetto: «Una persona dal cuore grande, di quelle che lasciano un segno silenzioso ma indelebile. La tua bontà, la tua generosità, la tua preziosa e costante disponibilità non erano gesti eccezionali, ma il tuo modo naturale di essere. Sempre pronto a dare una mano, mai in cerca di riconoscimenti, eri solito donare tempo, energia e affetto a tutti, non solo tramite la polisportiva Victoria di cui eri membro del consiglio direttivo o mediante le altre realtà sociali a cui ti dedicavi con amore e dedizione, ma in generale con il tuo modo di fare e con una semplicità che solo le persone davvero buone possiedono».

L’ultimo saluto sarà mercoledì alle 10 nella chiesa di Villa Strada. Il feretro partirà alle 9,45 dalla casa funeraria Gigli-Sabbatini.



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