I bersaglieri ciclisti in una foto d’epoca
Macerata accoglierà nella mattina di sabato un evento che rivela con orgoglio le gesta epiche e affascinanti ma poco conosciute dei bersaglieri ciclisti e del loro fondatore Luigi Camillo Natali, di famiglia maceratese.
Lungo una ideale pedalata cremisi che unisce Macerata a Milano e Parma ricordando l’eroico contributo del corpo alla costituzione dell’unità nazionale, Anb Macerata ha organizzato una commemorazione e una conferenza storica con il patrocinio del Comune, della Provincia e della Federazione ciclistica italiana, Comitato regionale Marche, per festeggiare i 125 anni del raggruppamento. «Sarà una giornata emozionante e memorabile, un’occasione unica per onorare il nostro passato, connettersi con la storia della città e scoprire il ruolo straordinario dei bersaglieri ciclisti», annuncia Carmine Posa, presidente della sezione locale dell’Associazione nazionale bersaglieri.
Luigi Camillo Natali
Le celebrazioni prenderanno il via alle 9 al cimitero con la cerimonia di onore ai caduti e la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba di Luigi Camillo Natali. Successivamente ci si sposterà presso la Domus San Giuliano dove, dopo i saluti istituzionali, si terrà la conferenza storica con gli interventi di Giorgio Riccio, consigliere nazionale onorario Anb, Lino Secchi, presidente regionale Federazione italiana ciclismo, e Giuseppe Lucarini, presidente regionale Anb. L’evento si concluderà con il pranzo sociale, il cosiddetto “rancio cremisi”, momento conviviale su prenotazione.
Una storia con forti connotazioni maceratesi quella dei bersaglieri ciclisti, che si lega appunto alla figura di Luigi Camillo Natali. Una figura la cui dedizione e il cui genio hanno portato alla creazione dei bersaglieri ciclisti. Nato a Milano l’8 giugno 1863 da Camillo e da Delfina Calderone, appartenente ad una storica famiglia altoborghese maceratese, è colui che diede origine questa straordinaria specialità militare. Appassionato ciclista e uomo di visione, fu lui progettare una speciale bicicletta a gomme piene e scatto fisso del peso di 32 chili, ripiegabile in due pezzi e munita di spallacci per issarla sulle spalle, realizzata da tale Rossi di Parma, e poi, il 15 marzo 1898, a fondare la Compagnia sperimentale di bersaglieri ciclisti, con 60 elementi scelti. Morto nella città meneghina il 24 maggio 1959, vi restò sepolto fino al 1969 quando la sua salma fu traslata dalla famiglia presso il cimitero di Macerata.
Gli eventi del 28 ottobre, con la commemorazione e la conferenza, saranno una celebrazione di queste storie straordinarie e del loro indiscutibile impatto sulla storia militare e sportiva italiana. Una storia che non riguarda solo il passato: si parlerà anche del futuro, perché il ciclismo, la sostenibilità e la promozione di uno stile di vita sano saranno al centro dell’attenzione.
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