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Lube, Blengini a testa alta:
«Ragazzi eccezionali, è mancato
il colpo finale della bacchetta magica»

VOLLEY - Le dichiarazioni di capitan De Cecco, Balaso e dell'allenatore al termine della sfida che ha assegnato il tricolore all'Itas Trentino: «Nove mesi fa siamo partiti con aspettative diverse da quelle che poi sono maturate nel corso della stagione». Fefè De Giorgi ha assistito al match: «Bisogna rendere comunque onore ai biancorossi che hanno dato battaglia sino alla fine in questa lunghissima serie scudetto»

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L’applauso finale dei giocatori, che ringraziano i sostenitori biancorossi presenti alla Blm Group Arena di Trento

di Mauro Giustozzi

Per la quattordicesima volta (la terza consecutiva) la squadra seconda classificata in regular season ha vinto lo scudetto. Si tratta dell’Itas Trentino e del quarto tricolore vinto in carriera da Angelo Lorenzetti, mentre tra gli atleti raggiunge il suo quinto titolo Kaziyski (mvp della gara e che l’anno prossimo giocherà a Milano), il quarto per Podrascanin (due li aveva vinti con la Lube) e il secondo per Nelli.

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Fefè De Giorgi sugli spalti in occasione di gara 4

A seguire la finale l’allenatore della Nazionale ed ex della Lube, Ferdinando De Giorgi, che ha osservato con particolare interesse i diversi giovani azzurri in campo. «Trento ha fatto valere ancora il fattore campo ed una qualità di gioco che stasera è stata eccellente. Ha messo pressione alla ricezione di Civitanova ed è stata una delle chiavi del successo -ha sottolineato Fefè De Giorgi-. Bisogna rendere comunque onore alla Lube che ha dato battaglia sino alla fine in questa lunghissima serie scudetto. L’Itas ha saputo contenere meglio gli attacchi dei marchigiani, ha sbagliato pochissimo ed ha murato di più. Queste le chiavi del successo in questa finale».

trento-lube-gara-5-finale-scudetto-6-325x217Molta delusione invece nelle fila della Lube che ha accarezzato il sogno di conquistare il quarto scudetto consecutivo della sua storia. Sfumato alla quinta gara dei playoff tricolori. «Adesso come adesso il sentimento più forte è la delusione per aver perso questa partita, perché siamo venuti qui ben consci di quella che era la forza dei nostri avversari. –ha affermato il tecnico Chicco Blengini-. Forse tra qualche giorno impareremo ad apprezzare un po’ di più ciò che abbiamo comunque fatto, che è davvero tanto, perché nove mesi fa, il 17 di agosto, siamo partiti con aspettative diverse da quelle che poi sono maturate nel corso della stagione. Noi ci abbiamo sempre creduto, i ragazzi sono stati eccezionali e per questo sono molto grato a tutti loro. Hanno avuto la capacità di continuare a crescere superando tante difficoltà e critiche. Siamo arrivati fino a qua, ci è mancato il colpo finale della bacchetta magica, ma bisogna fare i complimenti a Trento per la grande partita che ha disputato. Noi analizzeremo il tutto tra qualche giorno, quando sarà passata l’amarezza».

trento-lube-gara-5-finale-scudetto-1-325x217In casa biancorossa si mettono in evidenza anche i meriti di una Trento che ha concesso pochissimo in questa gara 5. «Ci credevamo, ci abbiamo sempre creduto pur sapendo che non sarebbe certamente stato facile – ammette il libero Fabio Balaso.- Loro hanno giocato una grande partita, mettendoci in difficoltà con la battuta e riuscendo a gestire meglio le palle più complicate in attacco. E’ un grande peccato, sicuramente, ma credo che non ci sia nulla da rimproverare alla nostra squadra, anzi voglio pubblicamente ringraziare tutti i miei compagni perché abbiamo fatto un grande percorso, raggiungendo una finale che in pochi, al di fuori di noi, si aspettavano».

Infine Luciano De Cecco ammette che la Lube vista in campo stasera non era la stessa delle precedenti sfide contro l’Itas. «Complimenti a Trento, ha giocato molto meglio di noi che non siamo riusciti ad essere costanti -sottolinea il palleggiatore argentino- a esprimere il nostro gioco, a emulare in campo quello che eravamo riusciti a fare nelle precedenti partite. Penseremo a cosa non è andato quando saremo a mente fredda, per ora porgo nuovamente i complimenti ai nostri avversari».

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