Elcito
«Esistono luoghi che, se raccontati, a stento si penserebbe che siano reali. Piovuti dal cielo, o forse così prossimi alle nuvole da rimanerne intrappolati in un abbraccio. Benvenuti ad Elcito, dove si incontrano le nuvole». La località di San Severino, già descritta come il “piccolo Tibet delle Marche” ma anche come il “borgo del silenzio”, stavolta conquista l’apertura dell’ultimo numero della rivista digitale di viaggi, borghi e turismo slow “e-borghi travel” (www.e-borghitravel.com). In un lungo articolo/reportage, Gaia Guarino parla di Elcito come di un «minuto borgo della provincia di Macerata che custodisce un segreto: il far sognare chi lo visita e chi si sofferma per qualche minuto col naso all’insù». Nelle pagine scorci di case e panorami descrivono la frazione come un «presepe, anzi come uno di quei borghi costruiti dentro una sfera di vetro, un souvenir che viene voglia di portare a casa di cui, invece, puoi raccoglierne scorci, suggestioni ed emozioni». Il reportage si chiude con l’invito a una passeggiata per scoprire anche la Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito. Nel suo editoriale il coordinatore di “e-borghi travel”, Luciana Francesca Rebonato, descrive il fascinoso borgo come «un gomitolo di case di pietra allignate su uno sperone roccioso dove la canzone del vento spettina i pentagrammi per echeggiare fra i vicoli».
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Un vero gioiello!
Già dai primi anni ’60 per noi di San Severino la meta preferita delle gitarelle domenicali primaverili ed estive che duravano tutta la giornata era la meravigliosa ed affascinante faggeta di Canfaito o sotto il Monte San Vicino, passando per Elcito. Ho diverse foto di quelle scampagnate festive, dove si nota molto bene la serenità e la felicità che quei luoghi destavano e destano ancora in noi e nei visitatori, posti che ritemprano veramente la mente e lo spirito.