Ex assessore comunale rinviato a giudizio per maltrattamenti alla moglie e al figlio minorenne. L’udienza si è svolta questa mattina al gup del tribunale di Macerata. Il processo si aprirà a novembre. L’accusa parla di costanti maltrattamenti e di continue vessazioni tali da far vivere la donna e il figlio in un clima di sudditanza psicologica e di continua tensione. Secondo l’accusa, avrebbe provocato continui litigi, anche alla presenza dei figli e alla moglie avrebbe detto cose come: “Va a morire ammazzata”, “handicappata”, “schifosa”, “che ti prendesse un colpo”. Oltre a questo si sarebbe rivolta a lei con frasi irripetibili. Al figlio minorenne avrebbe invece detto cose come “delinquente”, “vai a morire ammazzato”, “cretino”, “che ti venisse un colpo” dimostrando, dice l’accusa, la propria disistima verso il minorenne e «sottoponendolo ad una grave violenza psicologica». Oggi il giudice Giovanni Manzoni ha rinviato a giudizio l’ex assessore. L’imputato è assistito dall’avvocato Vando Scheggia. Parte civile si sono costituiti la ex moglie, difesa dall’avvocato Paolo Giustozzi, e il figlio, assistito dai legali Valery Intilla e Cristina Parolisi.
(Gian. Gin.)
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